First Communion – Il rituale stoner/doom degli Stoned Jesus
Siamo nel 2010 e, dopo un paio di demo, ecco spuntare dalle lande ucraine la formazione degli Stoned Jesus. Gruppo composto da musicisti impegnati in progetti a me ancora sconosciuti, fatta eccezione per i Voida (dark ambient) del cantante Igor Sidorenko.
Ancora una volta la Solitude Productions investe nel nuovo, in questo caso esplorando territori stoner/doom inediti per quell’area geografica. Eppure non penseremmo troppo fuori strada immaginando mentalmente certe aride distese dell’Europa orientale.
First Communion ci accoglie nel più classico dei modi, proponendo brani di una certa lunghezza. Nei quaranta minuti di durata troviamo infatti solo una breve parentesi di cinque minuti con Red Wine, mentre le restanti Occult, Black Woods e Falling Apart superano abbondantemente i dieci minuti. Il sound attinge a piene mani dall’immaginario anni Settanta e, per quanto possa suonare scontato dirlo, rimanda continuamente e assiduamente a mostri sacri come Black Sabbath e Pentagram. Il tutto è filtrato da un’aura occulta, la metodologia adottata è “sabbiosa”. L’acido è presto respirabile e le chitarre non smettono di fare il loro sporco dovere, scandendo i sacri ritmi del genere.
Come ulteriore ciliegina sulla torta troviamo la prestazione vocale di Igor Sidorenko che, dopo la cerimoniale Occult (il brano più oscuro e doom dell’album), si lancia in vocalizzi totalmente debitori di un giovane e incontrollato Ozzy Osbourne. Red Wine ambisce a diventare un piccolo classico grazie alla sua rozza immediatezza. Penso che, se fosse stata composta dai Black Sabbath, tutti l’avrebbero sicuramente considerata un mezzo capolavoro.
La voce di Igor Sidorenko e l’influenza sabbathiana di Red Wine
Black Woods emana invece una fitta coltre di fumo, la voce diventa tagliente e sguainata, i riff sono secchi e avvolti da un’aridità totale (mitica l’accelerazione a due minuti dalla fine, capace di scuotere il brano alla grande). La conclusiva Falling Apart è decisamente più dinamica. Le chitarre sono qui capaci di sradicare pelle e sogni, abbiamo una grandiosa apertura (e la sua evoluzione, of course) e ancora un’ottima prestazione del grande cerimoniere Igor.
First Communion è un ascolto obbligatorio per tutti gli adoratori della “preistoria” doom. Si tratta di un bel tuffo nei Settanta con gli Stoned Jesus, ulteriormente impreziosito dall’impatto visivo di logo e copertina. Un binomio da sfruttare quando si presenta in questo modo. I livelli non saranno di certo esorbitanti, ma per questo giro bastano e avanzano così.
-
67%
Summary
Solitude Productions (2010)
Tracklist:
01. Occult
02. Red Wine
03. Black Woods
04. Falling Apart