Ymir’s Blood – Blood of the Ice Giant: epico e rozzo metallo finlandese
Esordiscono in modo spartano i finlandesi Ymir’s Blood (a circa due anni dall’unico demo Voluspa: Doom Cold As Stone). Armati di tutto punto con scudo, spada ed elmo, ci trafiggono con un sound carnale e guerriero: heavy metal rude ed epico nella sua forma più alta e rozza. Un lavoro completamente debitore dei Bathory più epici; se il vuoto da loro lasciato per voi è tutt’ora incolmabile, dovete assolutamente procurarvi questo Blood of the Ice Giant. Ciò che otterrete in cambio non avrà prezzo.
I convenevoli vengono lasciati in disparte, poiché l’intenzione primaria è quella di mostrarsi per ciò che si è, portandosi dietro un bagaglio preciso, fatto di emozioni e, cosa ancor più importante, grondante sangue, fatica e sudore.
Chi è abituato ad affrontare lavori come Blood of the Ice Giant saprà benissimo come sorvolare sulle imprecisioni tecniche. Non è certo questo il posto per masturbarsi su qualche peripezia strumentale ad effetto calibrato. Qui c’è solo combattimento, e un linguaggio ben preciso a lui collegato. Affondare senza remore con ciò che si ha, esaltarlo e amplificarlo a prescindere, senza curarsi minimamente del risultato finale. È un po’ come tornare alla “preistoria”. Si usa quello che si può, si affronta quello che si trova. I problemi di tutti i giorni diventano bazzecole se rapportati a questa voglia traboccante, a questa istintività capace di sgorgare pura.
Sei brani grezzi e senza freni: quando l’epicità sovrasta le imperfezioni
E fuoriesce veramente tutto d’istinto, qui dentro. Non trova mai pace nel suo continuo lavoro enfatico. Una volta trovata la semplice alchimia, non resta che “suonarla”. Il risultato sono sei pezzi difficili da fermare, completamente ebbri del loro smisurato senso epico. Irrompono e travolgono sempre più, e noi, quasi “manovrati”, ci ritroviamo a soprassedere alle imperfezioni (che ci sono, e sono anche belle chiare). Poco ci importa se la voce troverà impossibile dichiararsi canto in queste vesti, perché sarà altro a prendere bruscamente le redini dei nostri pensieri. Lo stesso concetto si applica allo scolastico e rude piano strumentale.
Heavy metal pagano, cacciatore, esageratamente “slabbrato”, con retrogusti epic black metal. Sono arrivato ad adorare ogni passaggio di Blood of the Ice Giant: il feeling ha trionfato e l’adrenalina ha trovato le giuste strade d’accesso. Poco più di mezz’ora accesa da High and Mighty e il suo bislacco refrain impossibile da scacciare.
Tempeste sonore e cori da battaglia
Ma una volta accesa la miccia, non si potrà fare a meno di sottostare a queste volontà così ostentate e decise. Sworn to the Sea gira a mille, interpretando perfettamente la copertina grazie al suo gelido riffing. Con The Chosen Slain / We, the Bersrkr ci troviamo davanti a ben più di un semplice omaggio a Quorthon: emozioni pure a fioccare ridondanti su quei cori impavidi e sgolati. Ma la straripante voglia di questi ragazzi non si placa. Ritual for the Invocation of Thunder è una cantilena ritmica che riesce, nel suo piccolo, a “svelare” timidamente la loro nazionalità per la prima volta.
To Immortal Master Obscure permette la formazione di leggeri e cupi nuvoloni prima della completa deflagrazione nei nove minuti della finale Witch Beast, cavalcata doom tanto epica quanto immorale e predatrice (impossibile non pensare a Gerrit Mutz e ai suoi Sacred Steel).
Blood of the Ice Giant ha saputo catturarmi in modo viscerale. Gli Ymir’s Blood non hanno composto un capolavoro assoluto, ma parliamo di un lavoro capace di far emergere l’autentico e naturale spirito, quello che troppo spesso dimentica la propria stessa esistenza.
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70%
Riassunto
Archaic Sound (2014)
Tracklist:
01. High and Mighty
02. Sworn to the Sea
03. The Chosen Slain / We, the Bersrkr
04. Ritual for the Invocation of Thunder
05. To Immortal Master Obscure
06. Witch Beast