Spectral Lore – Sentinel: black metal cosmico e martirio sonoro
Dopo due episodi pubblicati per Temple Of Torturous, era tempo di “cambiare aria” per i Spectral Lore (questa volta in arrivo per Stellar Auditorium), criptica creatura proveniente dalla Grecia. Raw black metal e amore per soffuse atmosfere spaziali – sempre rudi e spartane, con quel tocco “sognante” che rende il tutto profondamente misterioso – si dividono i compiti su un disco tutt’altro che semplice da assimilare. Bisognoso di un sostegno interiore non da poco.
La produzione di Sentinel è di quelle che piacciono a me: caotica ma “cotta a puntino”, capace di creare la giusta ambientazione e il relativo manto sonoro per le scorribande cosmico/ferali che sfrecciano impazzite da ogni direzione. Sprazzi di dark ambient si alternano a intervalli irregolari (e si prendono una grossa fetta del disco con la conclusiva Atlus (A World Within a World), dove ben trenta minuti di tastiere destabilizzeranno i meno preparati psicologicamente, che periranno sotto cotanta colata strumentale), impassibili, a osservare un martirio sonoro freddo e lacerante, roba che non guarda negli occhi niente e nessuno.
Un disco che passa dall’aggressione sonora alla meditazione astrale
Per comprendere basta ascoltare i cinici attacchi delle prime due tracce in scaletta, All Devouring Earth e The Dejection Of Arjuna. Si gode su tale inasprimento sonoro, sull’“impalpabilità” che si registra chiaramente grazie a un riffing sconnesso, ondoso e spigoloso, ma tanto affascinante quanto nocivamente implacabile. Quest for the Supramental è una composizione introspettiva e melodica che parte da lontano prima di stringere e serrare drasticamente le fila. Mentre My Ascension into the Celestial Spheres plana con calma, come una foglia in caduta dal valore smisuratamente simbolico ed etereo.
Sentinel non è un percorso da affrontare alla leggera, sia per la durata delle singole tracce che per l’approccio di fondo. Il feeling con gli Spectral Lore bisogna andarselo a cercare da soli. Se si vuole fare le cose per bene (come andrebbero sempre fatte), ascoltando anche l’ultima traccia, la durata totale supera l’ora e un quarto. Sarete davvero in grado di sopportare tutto questo? Con la pazienza necessaria, questo disco potrà catturarvi e inghiottirvi. Ma almeno, concedetegli il tempo per farlo.
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70%
Summary
Stellar Auditorium Productions (2012)
Tracklist:
01. All Devouring Earth
02. The Dejection of Arjuna
03. The Coming of Age
04. Quest for the Supramental
05. My Ascension into the Celestial Spheres
06. Atlus (A World Within a World)