Salta al contenuto Passa al menu principale
Logo della webzine musicale Disfactory.it
  • Hot Noize
  • Recensioni
    • Black Metal/Heathen Tones
    • Death Metal/Melodic Death Metal
    • Heavy/Power/Classic Metal
    • Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
    • Gothic Metal/Doom Metal/Sludge Rituals
    • Dark/Alternative/Folk
  • Articoli e Live Report
  • From the Past

Cerca nel sito

Info

  • Nekrolog
    • Contatti
  • Privacy Policy
  • Recensioni 2025
  • Hot Noize
  • Recensioni
    • Black Metal/Heathen Tones
    • Death Metal/Melodic Death Metal
    • Heavy/Power/Classic Metal
    • Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
    • Gothic Metal/Doom Metal/Sludge Rituals
    • Dark/Alternative/Folk
  • Articoli e Live Report
  • From the Past

Cerca nel sito

Info

  • Nekrolog
    • Contatti
  • Privacy Policy
  • Recensioni 2025
Copertina dell'album Changelings degli Species

Species – Changelings

Changelings: il ritorno degli Species tra tecnica, sci-fi e grezzume progressivo

Changelings è il titolo del nuovo album dei polacchi Species. Si presenta con una copertina in stile anni ‘80 e come un organismo in cerca di continue mutazioni, dagli aspetti taglienti, lucidi e ben calibrati. Tutta l’efficacia del technical thrash metal emerge e ci “inonda” a dovere, riempiendoci in tal modo il calice della soddisfazione.

Gli Species impattano fin da subito grazie a una produzione capace di trasmettere un immediato senso di confidenza. Ogni strumento prende il suo posto all’interno della scacchiera con autorevolezza, delineando una formula che solitamente ben pochi possono vantarsi di maneggiare con altrettanta padronanza. Stratificazioni sonore e movimenti inquieti si intrecciano in un crocevia di suggestioni che evocano paranoia fantascientifica, tensione latente e minacce aliene. In cambio otterremo un impatto diretto, viscerale, e con un approccio “progressivo” mai stordente. Musica che appare sempre ben orientata, e soprattutto mai scontata.

Sarà l’apparato a funzionare: dalla tecnica a una certa sinuosità immediatamente percepibile, che resta avvinghiata con tenacia alla release dall’inizio alla fine. Ci troveremo così immersi in un disco dove le trame chitarristiche risultano davvero portanti e creative, mai statiche né in attesa di essere sorrette dai guizzi di qualcun altro.

Il basso come motore creativo e pulsante

I Death, e le tempistiche vocali di Chuck affiorano con perizia e gusto mescolandosi alle traiettorie di Annihilator e Coroner e alle esuberanze di Cynic e Atheist. La prima Inspirit Creation è un tuffo al cuore, il primo impavido passo che pianta i suoi paletti attimo dopo attimo.

The Essence scava con onore tra le ripartenze. Impossibile non notare il lavoro costante del basso: si insinua ovunque con tatto, sempre pronto ora a sostenere, ora a spingere i movimenti più compatti e striscianti che si alternano con spiccata creatività. In tutto questo si lascia anche apprezzare un taglio grezzo, e una ruvidità di base che lega ancora la band su circuiti prettamente underground. Questo sapore meglio tenerselo, perché potrebbe andare perduto (e forse rimpianto) in vista di una futura crescita esponenziale verso altri lidi.

La strumentale Voyager culla e stritola lanciando un finale che vedrà spiccare Terror Unknown e la lunga Biological Masterpiece, autentica gemma (e mia preferita assoluta assieme a Inspirit Creation) pronta a chiudere tra raffinati tormenti, ritornello alla Destruction e diverse leccornie compositive.

Changelings ci da chiari segnali di crescita, e di cosa voglia dire rischiare per andare a costruire una propria identità. Gli Species confezionano un lavoro che convince, incuriosisce e lascia intravedere ghiotte possibilità ancora tutte da esplorare.

73%

Summary

20 Buck Spin (2025)

Tracklist:

01. Inspirit Creation
02. The Essence
03. Waves Of Time
04. Voyager
05. Born Of Stitch And Flesh
06. Terror Unknown
07. Biological Masterpiece

Related posts:

Copertina dell'album Eradicating Terrestrial Species degli IncinerateIncinerate – Eradicating Terrestrial Species Nachtlieder – The Female of the Species Kommand – Death Age
  • Data dell'articolo
    22 Ottobre 2025
  • Pubblicato da
    Duke
  • Pubblicato in Recensioni, Thrash Metal/Violent Frequencies/Post Metal
  • Taggato con 20 Buck Spin, Species
Articolo precedente: Slyther – Chronicles of Despair Articolo successivo: Graf Valthrakar – Through Searing Skies and Glacial Abyss

CommentaAnnulla risposta

Tema di Anders Norén

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi