Nethertale – Abyssal Throne

Nethertale – Abyssal Throne: Una proposta che avanza tra lampi e pause

Si avverte l’impegno, la voglia di mostrare tutte le potenzialità in dotazione attraverso una lunghezza sicuramente troppo eccessiva. Una lunghezza che alla fine li “condannerà” a giocare per una dimensione ristretta di pubblico, perché quando decidi di portare un disco su determinati livelli devi anche avere tutto sotto controllo e purtroppo i Nethertale sulla distanza finiscono con il pagare (l’album è un concept scritto dal singer Jabo García) il loro stesso approccio.

C’è subito da dire che l’esordio Abyssal Throne non è poi così male (a maggior ragione se pensiamo al suo essere un debutto). Il suo problema è che vive sui “lampi intuitivi”, tende spesso ad assopirsi anche se rimane comunque attivo e sensibilmente pulsante, giusto per capirsi meglio “non ti fa mai cadere troppo le cosiddette”.

I Nethertale suonano un melodic death metal ricercato e di chiara ispirazione At The Gates/Eucharist. A questo uniscono in seguito un taglio decisamente moderno, un qualcosa che può avvicinarli ad entità come più attuali come Neaera o Heaven Shall Burn. Le basi farebbero intendere facili entusiasmi e sotto certi aspetti sarà proprio così, ma a volte si rimane bloccati, incapaci di far scorrere l’entusiasmo voluto. Di sicuro la produzione un pochino “piantata” non aiuta le dinamiche a fiorire.

Restiamo nel mezzo senza cadere. Alcune potenzialità vanno a sfumare

Ascoltare Abyssal Throne ormai si è capito, ci da una sensazione di “caldo e freddo”. Vaghiamo lì nel mezzo, senza mai ruzzolare maldestramente ma con il tempo ci abitueremo. L’esperienza diventa troppo uno sfondo, ed è un vero peccato perché con scelte differenti si poteva restare con quel qualcosa di più adosso.

Le canzoni sono come una ribollente pentola di riff, la voce si porta appresso una punta di veleno e varia da soluzioni basse ad altre più alte (si sente chiaro lo sforzo e la ricerca di una minima variabilità). Appare buona – anche se un po’ troppo meccanica – la prestazione dietro le pelli.

Difficile districarsi nel mezzo di una tracklist comprensiva di ben 14 pezzi. Il rischio di sbronzarsi anzitempo è forte e molto probabilmente la successione delle canzoni influenzerà il giudizio o le preferenze sulle stesse, quindi, mi sa che è meglio tacere a riguardo.

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Summary

Suspiria Records (2015)

Tracklist:

01. Last of Us
02. Black Arts Creation
03. The Kraken
04. Bleeding Sails
05. Calafate
06. Lernaia Dra
07. Ad Inferos
08. Crown of the Seven Pt.I: The Man
09. Tides of Death
10. Crown of the Seven Pt.II: The Beast
11. Bake-Kujira
12. Retribution
13. Nebula Funebris
14. Old Man’s Tale

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