Necrochakal – Golgothian Orgies of Bestial Lust

Necrochakal: quando il black/thrash diventa un rituale da rispettare

La copertina dice già tutto, il resto viene giù come una valanga infernale. Il rispetto dei greci Necrochakal per il metal d’assalto è totale e si merita altrettanto da noi, umili e diabolici ascoltatori.

Il loro debutto su lunga distanza prende il nome di Golgothian Orgies of Bestial Lust e promette sortite blasfeme e razzie in grandi quantità. Lo schiocco della frusta si ripete all’inizio di ogni brano, e noi non possiamo far altro che accordarci, facendo a traino un headbanging furioso.

I riferimenti sono chiari e non ammettono discussioni: i primi Slayer, Sepultura, Sarcófago indicano la via, poi i primordi di Hellhammer, Sodom e Destruction ci mettono lo zampino, ma anche lo spirito selvaggio degli Impaled Nazarene finisce per emergere con una certa frequenza. Ciò che conta, però, è l’attitudine che sta alla base del prodotto: cruda, diretta, e dal taglio volutamente occulto. Esattamente quello che ci serve avere in questo caso.

La nera fede che prende forma

La musica dei Necrochakal è, in pratica, una vera e propria processione infernale. Il loro black/thrash metal risulta grezzo, implacabile e guida il tiro con movenze animalesche. Il sound è immune a qualsiasi addomesticamento moderno (mi immagino eventuali attacchi rimbalzare sopra una solida corazza), e proprio per questo restringe drasticamente il cerchio di possibili ascoltatori.

I Necrochakal mettono subito le carte in tavola senza tentennamenti di sorta. Bastano pochi secondi della prima Demonic Invasion to Gethsemane per capire il tipo di gioco tirato in ballo. La missione è chiara: Golgothian Orgies of Bestial Lust si muove difatti lungo traiettorie prevedibili ma non per questo meno efficaci. Il fattore intrattenimento d’altronde non può mentire. Il disco funziona, rotea, colpisce, e la band affonda la propria crudezza con feroce attitudine.

Thorns Upon the Head of the Carrion è il brano in cui i Necrochakal sfoderano tutto il loro arsenale con massima potenza espressiva. Al suo interno fermenta ogni componente stridente del loro sound. La sua furia e un finale dal taglio introspettivo si muovono nella direzione giusta, lasciandoci con il desiderio di proseguire l’ascolto con rinnovata energia.

Il loro metallo è blasfemo, ignobile e colante, una vera e propria fede nera che si incarna in suono e diventa un rituale da omaggiare con il nostro ascolto. Ogni traccia sarà un’offerta sull’altare del caos. Queste note esistono per una sola ragione: farci scapocciare come se il tempo si fosse fermato da molto.

65%

Summary

Floga Records (2025)

Tracklist:

01. Demonic Invasion To Gethsemane
02. Satanas Rebirth
03. Thorns Upon The Head Of The Carrion
04. Scapegoat Crucifixion
05. Golgotha Necromancer
06. Baphomet Deathkode
07. Orgies Of Lust On The Mount Of Skull
08. Thanatopsis
09. Son Of Loss… Judas Goat

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