Drama Noir – Nightfall Upon the Asylum

Cantori di sinfonia con allacciamenti nevralgici tra black metal ed ambienti enfatici e dal taglio horror. I greci Drama Noir incastrano il loro sound a cavallo di vecchi vagiti alla Dimmu Borgir (decisamente preponderanti) e Cradle of Filth per avvicinarsi a strutture più solide ed ampollose che possono ricondurre ai lavori più recenti e “sofisticati” di Septicflesh e Fleshgod Apocalypse.

Il loro terzo album si intitola Nightfall Upon the Asylum e si lascia ascoltare ben volentieri, questo nonostante ti dia sempre l’idea di non sapersi muovere al di fuori dei nomi fatti come riferimento (praticamente imprescindibili). Diciamo che solo chi vorrà sguazzare nel “metodo sinfonico” potrà addentrarsi con la giusta voglia per riuscire poi ad emergere con qualcosa di concreto in mano. Tutto procede su binari prestabiliti e si ha sempre quella sensazione di “poca sorpresa” che taglia di fatto gran parte dell’entusiasmo nei confronti dell’opera.

Eppure i Drama Noir si dimostrano abili fabbri, sanno ciò che fanno, e lo riescono a fare anche bene, sarà solo l’aspetto particolare del feeling a singhiozzare o a poter venire meno. Solo una piccola fetta di ascoltatori potrà lavorare determinati umori che andranno a formarsi, andando aldilà di una forma certamente professionale e bene eseguita. C’è tuttavia un che di stucchevole da lavare via e se non riusciremo a farlo l’ascolto finirà per rischiare davvero grosso.

Era forse lecito attendersi di più ma c’è da dire che Nightfall Upon the Asylum il suo lo offre, i problemi stanno nelle “partite personali” di ognuno, e di ciò che ci si ritrova ogni volta a combattere. Io a questo giro non posso dirmi esattamente esaltato, preferendo fermare il giudizio a ridosso di una comunque positiva (e mai scontata) sufficienza.

Le orchestrazioni ben presenti accompagnano la terapia d’impatto turbolenta formata dagli strumenti “convenzionali”. Il tutto procede con una sua armonia, mentre la prova vocale di Tenevris cercherà di innalzare le sorti dell’album con mestiere ed efficacia, penso che fra tutto sia la cosa che mi rimarrà maggiormente in testa.

Tutto al proprio posto, eppure qualcosa non si completa come dovrebbe.

https://www.youtube.com/watch?v=SF6giQkLS8Q&pp=ygUmRHJhbWEgTm9pciAtIE5pZ2h0ZmFsbCBVcG9uIHRoZSBBc3lsdW0%3D
60%

Summary

Floga Records (2023)

Tracklist:

01. Intro
02. 284 Green Street Avenue
03. Risen To Avenge
04. Vultu Tenebrarum
05. Blood Wedding
06. Shepherd Of The Lost
07. The Quest Of The Unknown Kaddath
08. The Ghost Ship
09. Nightfall Upon The Asyllum