Mysthicon tornano con Bieśń: 42 minuti di inquietudine, melodie e visioni
Tornano ad affacciarsi sulle scene i polacchi Mysthicon a distanza di cinque anni dal debutto Silva – Oculis – Corvi.
Il nuovo Bieśń agisce in maniera impattante a partire dalla splendida copertina ad opera di Michał “Xaay” Loranc. Il viaggio all’interno di questo disco sarà senza dubbio terapeutico per chi ha lasciato “anima e cuore” dentro certe uscite tipiche uscite a cavallo tra gli anni ‘90 e i 2000.
La musica dei Mysthicon non è però destinata a un settore, o a una nicchia ben specifica. Presenta una sua complessità interna, uno “scontro” tra elementi sonori che richiede forte attenzione e tempo per essere apprezzato appieno, rendendo l’ascolto un’esperienza intensa e decisamente poco scontata. Questa dimensione rende l’ascolto, da una parte, stimolante; dall’altra, non sarà semplice da comprendere per certi ascoltatori.
Un’identità sonora che sfugge spesso alle facili etichette
I Mysthicon riescono dunque a catturare l’attenzione, un passo a dir poco cruciale nell’affollatissimo panorama musicale odierno. Non si sa esattamente cosa aspettarsi, ma si percepisce immediatamente che dietro questa musica orbitano criterio, voglia di creare e sostanza. I 42 minuti di Bieśń si muovono in tal modo tra un selvatico black metal e derive gothic/atmosferiche, con una componente progressiva – mai ostentata – che affiora a tratti.
Il viaggio parte con la perla Shapes e si chiude con la boccata d’aria nostalgica e intensa di Creation, cover dei Lux Occulta (in line up abbiamo l’ex componente Grzegorz Kapłon alla chitarra), sigillo che vuole chiudere il cerchio omaggiando la scena locale. In mezzo, abbiamo un percorso denso, strategico, capace di alternare momenti viscerali a passaggi più dilatati e atmosferici. A volte si può pensare alla scena greca, ma tutto è chiaramente radicato nel loro paese. Questa fusione valorizza le composizioni, rendendole distintive tra misticismo e tratti taglienti.
Le linee vocali si sviluppano spesso in forma narrativa e rappresentano il vero punto di forza dell’album. Al loro fianco, abbiamo delle tastiere che sanno svolgere un ruolo decisivo e trainante. Ogni brano viene così dotato di gusto e profondità espressiva (prestare attenzione a Unbearable Silence per comprendere tutto ciò).
Anche We Are the Worms spiega molto bene la duttilità dei Mysthicon. Il brano squarcia, attacca e ripiega con cura i suoi artigli dentro un flusso d’inquietudine veramente ben riuscito. I vertici ferali di Na naszej krwi ci traghettano verso The Storyteller, brano capace di spaziare e insinuarsi con naturalezza tra melodie e introspezioni.
Bieśń è in pratica una vera e propria scommessa vinta dai Mysthicon. È un lavoro che cerca perennemente una sua identità, un disco che pensa a lottare con criterio e proprio per questo è costretto ad affascinare.
Summary
Autoproduzione (2025)
Tracklist:
01. Shapes
02. Unbearable Silence
03. We Are the Worms
04. Na naszej krwi
05. The Storyteller
06. Creation (Lux Occulta cover)