Melodic black/death con radici salde e profonde: ecco il nuovo capitolo dei Korp dopo più di vent’anni
Formatisi nel 1996, gli svedesi Korp hanno dato vita a tre full-length tra il 1997 e il 2001. Devo ammettere che quei lavori mi sono sfuggiti, ma non è stato così per il quarto album appena uscito, And Darker It Shall Become.
Tornare dopo più di vent’anni non è certo semplice. In pratica equivale a ripartire da zero: bisogna ricostruire confidenza, cercare di riprendere il filo da dove lo si era lasciato, provare a riconquistare gli appassionati del metallo estremo svedese che ancora resistono e, magari, attirare anche qualche giovane che nel frattempo è rimasto stregato da questa musica. In tutto questo c’è passione, c’è la volontà d’impatto, e questa intenzione prende forma già nell’opener Blood Upon the Throne. Si parla di un brano magnetico, vibrante e sorprendentemente positivo, capace di far palpitare il cuore di chi si nutre di pane e melodic black/death.
And Darker It Shall Become esce sotto Grind to Death Records e si presenta con dieci composizioni che fanno della solidità il proprio credo. Forse si paga qualcosa lungo questi 45 minuti, un po’ perché quando giochi con certa intensità bisogna stare attenti, un po’ perché a volte si ha la sensazione che qualche taglio poteva essere praticato. Però sono solo sensazioni, brevi attimi. Il disco funziona nella sua interezza, fa presa e ogni pezzo è tenuto su con caparbietà da un riffing ispirato.
Un viaggio tra antri melodici e stoccate vincenti
È impossibile non pensare agli “spigoli” sonori di stampo Necrophobic, e in misura minore anche a Dissection, Naglfar e perché no anche agli A Canorous Quintet. Insomma, ci muoviamo in quell’orbita sonora, e chi sa cosa cerca da questa musica con ogni probabilità apprezzerà non poco questo viaggio.
L’aggressione si manifesta con decisione, portando in primo piano la confidenza e lo stampo distintivo di una nazione. In questa prospettiva, Furious Tempest Rise rappresenta un’altra stoccata vincente dai toni più elaborati e oscuri.
Nel tragitto si faranno apprezzare Bloodstorms, The Ritual, Heaven Ablaze e Feast Upon the Spineless (quest’ultima un gioiellino per quanto mi riguarda). Brani che sprigionano dinamiche essenziali e momenti trainanti al punto giusto.
In conclusione, And Darker It Shall Become è un lavoro ben eseguito, che coinvolge musicisti preparati e pienamente focalizzati nel cercare di centrare al meglio la propria proposta. Non si tenta in alcun momento di rivoluzionare un linguaggio già fortemente radicato, e proprio per questo il disco viene portato a termine con assoluta dignità.
Summary
Grind to Death Records (2025)
Tracklist:
01. Blood Upon the Throne
02. Furious Tempest Rise
03. I Swear Allegiance
04. Bloodstorms
05. The Ritual
06. Heaven Ablaze
07. The Nights Embrace
08. Black Winter Masses
09. Feast Upon the Spineless
10. Graced by Flames