Dantalion – All Roads Lead to Death: un disco da avere
“Impara l’arte e mettila da parte”: gli spagnoli Dantalion, con questo disco, diventano la perfetta incarnazione di tale detto. Il debutto When the Ravens Fly Over Me fu una delle sorprese più liete del 2006, seguito da Call of the Broken Souls, che confermò come non si trattasse del classico fuoco di paglia. Poi, chiuso il rapporto con la Det Germanske Folket, i Dantalion decidono di affidare il loro frutto migliore alla connazionale Xtreem Music. L’etichetta si ritrova così tra le mani uno dei migliori dischi black metal del 2010.
All Roads Lead to Death è quanto di meglio ci si potesse aspettare. La loro maturazione, pur continuando a vedere nella Svezia l’influenza principale, ha abbandonato le sonorità affini ai Dark Funeral, per assumere forme nuove, più personali. I Dantalion ricordano piuttosto (tanto per rendere l’idea) una versione particolare dei Dawn più riflessivi e “dilanianti”. Non sorprende quindi scoprire che dietro il disco ci sia lo zampino di Dan Swanö, a consolidare ulteriormente le influenze di quella terra.
È bello sentire come un determinato stile possa essere assimilato e riproposto con tale passione e decisione da un gruppo non svedese. Non è un caso se questo terzo capitolo degli spagnoli mi ha ricordato anche il mitico Of Witches and Celts dei francesi Griffar (inchino). Con la differenza che qui l’anima pagana viene sostituita da una ben più depressiva.
Un’apertura da brividi: Bleakness e la magia del riffing melodico
Il carro della morte, scortato dai corvi, vuole a sé più anime possibili, e cedere al suo richiamo è fin troppo facile fin dall’introduzione Only Ashes Remain. Due minuti suadenti, ideali apripista per la prima vera canzone, Bleakness. Splendidi intrecci e ottima produzione per un brano che gioca a carte scoperte fin da subito. Impossibile resistere al riffing serrato ma melodico, allo screaming lacerante e interpretativo, mai eccessivo, e alle sue continue riprese. Non posso esimermi dall’usare toni trionfalistici e volutamente entusiasti: quando questa musica riesce così bene, riesce anche a stregarmi completamente (alla malora l’autocontrollo, in questo caso).
Brani lunghi, intensi e mai noiosi
Va detto che i brani presenti in All Roads Lead to Death sono piuttosto lunghi (quasi tutti poco sotto i dieci minuti), ma la durata non rappresenta mai un ostacolo. Le chitarre scolpiscono note fluide in modo “leggero”, restano vive (quanto conta avere la produzione giusta al momento giusto!) e squarciano la carne senza mezzi termini. Su Walking to Eternity si respira una sofferenza perenne: un rallentamento ideale, intriso di malinconia e depressione, lungo il tortuoso cammino del disco.
E non si può trascurare Claws of Pestilence, dove l’intensità raggiunge momenti da pelle d’oca, amplificati da una prova vocale sofferta e dannatamente emozionante. Un must del 2010, un brano che, per pochi minuti, mi fa sentire padrone del mondo. My Last Breath prosegue senza tregua l’opera di lacerazione, regalando nove minuti opprimenti e ancora una volta “incantevoli” (la voce dà tutto, e attenzione al grande finale).
Una conclusione all’altezza per i Dantalion
Il riff portante di Thought of Desolation si muove a metà tra l’incantevole magia norvegese e la consueta armonia svedese. I Dantalion si confermano ancora una volta forgiatori di pura, dilaniante esaltazione. La veloce e più breve Scorn (niente male, ma forse un po’ “pesce fuor d’acqua”) rappresenta una finestra aperta sul passato, mentre la conclusiva Gloom and Failure ci riporta alla realtà, chiudendo in grande stile questo intenso percorso. La “fabbrica” Dantalion non smette di produrre eccellenza fino alla fine.
Niente mezzi termini, questa volta. Se, nonostante gli anni, siete ancora qui ad ascoltare black metal, non dovete farvi sfuggire una delle perle degli ultimi tempi. Il loro capolavoro è servito, e non nutrirsene sarebbe un vero peccato. Nessun contegno dentro casa mia. Qui c’è quella qualità che, purtroppo, riesce a toccare solo determinati individui. Se credete di far parte di quella cerchia, fate vostro All Roads Lead to Death.
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82%
Summary
Xtreem Music (2010)
Tracklist:
01. Only Ashes Remain
02. Bleakness
03. Walking to Eternity
04. Claws of Pestilence
05. My Last Breath
06. Thought of Desolation
07. Scorn
08. Gloom and Failure