Blackwelder – Survival of the Fittest

Blackwelder – Survival of the Fittest: Power metal istintivo e melodico che non ti aspetti

I Blackwelder sono dei vecchietti che danno sfogo a tutta la loro istintività power metal

Non te lo aspetteresti, di questi tempi, la nascita di un progetto simile. Le fortunate albe che baciavano indistintamente chi si affacciava a questo genere musicale sono passate da un bel pezzo, eppure c’è ancora chi ci prova (e riprova). Qualcuno con esperienza da vendere e con la voglia necessaria per non finire troppo presto con i piedi all’aria.

I Blackwelder riescono oggi (2015) nell’impresa di far godere con un disco power metal sano, veloce e “zuccheroso”, senza patemi. Niente per cui valga la pena scomodare nomi altisonanti o nomignoli, solo un puro concentrato godereccio, capace di lavare via i mali quotidiani e quei “cattivi pensieri” sulla possibilità di tornare a fruire di un prodotto spensierato di questo tipo.

Line-up di spicco, sound collaudato Scheepers, Priester & Co.: quando l’esperienza fa davvero la differenza.

E così si arriva a Survival of the Fittest. La copertina non lascia spazio a sorprese, e nemmeno la line-up. Basterebbe citare il frontman per evocare (o smorzare, nel caso qualcuno non lo “regga” a prescindere) ispirazioni e somiglianze varie: il grande Ralf Scheepers non ha certo bisogno di presentazioni (Gamma Ray, Primal Fear, Tyran’ Pace), così come il bassista Bjorn Englen, il batterista Aquiles Priester e il “guitar hero” dei Seven Seraphim Andrew Szucs. Tutti musicisti di spessore, riuniti qui per dar forma a un’opera fluida e ad alto tasso melodico.

I tempi scorrono rapidi, e la battaglia si infiammerà presto (la copertina lo anticipa: magari non originale, ma ben rappresentativa di ciò che ci attende), mentre Ralf fa esattamente ciò per cui è conosciuto. Sarà lui a guidare l’ascoltatore tra i vorticosi saliscendi, affiancato dall’incessante e tumultuoso lavoro di Priester dietro le pelli.

Quarantasette minuti lisci, introdotti dal mood flebilmente dark di The Night of New Moon. La splendida apertura del refrain è il trasporto ideale richiesto, l’urlo che stuzzica la curiosità e fa venir voglia di proseguire su un sentiero che appare immediatamente familiare.

E che dire di Spaceman, un brano che azzecca praticamente tutto? Il suo procedere è sinuoso, le melodie intrecciano potenza con vaghe sfumature malinconiche (per me, la numero uno dell’intero album).

Un songwriting curato che punta alla sostanza, non all’effetto speciale

Survival of the Fittest ci mette a nostro agio, colpisce di continuo senza infastidire (anche l’esibizione strumentale Adeturi farà la sua parte), e soprattutto rivela un lavoro compositivo tutt’altro che frettoloso o approssimativo. Le canzoni non saranno invenzioni pirotecniche, d’accordo, ma non sembrano nemmeno buttate lì per riempire la tracklist. Freeway of Life e Inner Voice rappresentano bene questa “continuità”: la seconda, mezzo-lento di grande impatto, si prende tutti i miei favori. È la prova che questo disco regge anche sulla lunga distanza.

E non è finita: With Flying Colors è una power song da manuale, Remember the Time mostra un’anima introspettiva con un refrain danzante e vagamente neoclassico, mentre Oriental Spell flirta con gli Stratovarius e Play Some More ci regala un Ralf in piena modalità mattatore. La chiusura con Judgement Day evoca subito gli Helloween dell’era Deris. A dirla tutta, non suona nemmeno così male. Forse un “guaito” verso il futuro o un passo che prelude al prossimo? Intanto, ce lo godiamo e lo portiamo a casa con un sorriso.

L’esordio dei Blackwelder non butta via niente, ed è proprio questo il suo punto di forza. Ascoltarlo riempie. Certo, la sensazione di trovarsi davanti a un “capolavoro” non fa mai davvero capolino, ma ci si ritrova comunque lì sotto, a far casino con centinaia di altri ascolti meritevoli. E per un “fulmine a ciel sereno dei giorni nostri”, può decisamente bastare.

Moderate pretese, elevata soddisfazione.

  • 73%
    - 73%
73%

Summary

Golden Core Records (2015)

Tracklist:

01. The Night of New Moon
02. Spaceman
03. Adeturi
04. Freeway of Life
05. Inner Voice
06. With Flying Colors
07. Remember the Time
08. Play Some More
09. Oriental Spell
10. Judgement Day

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