Atreides – Κόσμος (Cosmos) Una nuova voce dal power/speed metal spagnolo
Dalla Spagna ecco gli Atreides, nuova combriccola power/speed metal nata grazie a Dany Soengas e alla sua volontà di cambiare registro rispetto ai più estremi e decennali Skydancer. La valente Suspiria Records decide di attribuire loro le giuste attenzioni, stampando così il debutto Κόσμος (Cosmos). Le liriche del disco fanno da base a un concept filosofico, esploratore di celate profondità umane, che ben si lega alle impetuose scorribande sonore (l’animo “happy” viene in qualche modo accantonato).
Il disco si presenta conciso e ruspante; caderci dentro richiede solo lo sforzo di premere il tastino play. Impossibile non pensare a formazioni come Avalanch e Tierra Santa, mentre l’uso del loro idioma riporta inevitabilmente alla memoria i mitici Héroes del Silencio (pur appartenendo a generi diversi, la “grinta” di base riesce in qualche modo ad accomunarli). Su tutto si stende un modo di agire caro alle vorticose leggi di Stratovarius e Gamma Ray, ma fortunatamente non si arriva mai ad abusarne. Gli Atreides non spingono come forsennati sull’acceleratore per compiacere tecnicismi sovrumani o esigenze da “palinsesto”. Merito della varietà delle tracce, ma soprattutto della scelta di cantare in lingua madre. Dettaglio che ti porta automaticamente a “pensare ad altro” fin dai primi rulli di partenza.
Scorrono le tracce, si placano i pensieri
Κόσμος (Cosmos) potrà piacere tanto o poco, convincere di meno o di più, ma una sola certezza rimane: la sua – non banale – capacità di scorrere liscio, azzerando di fatto quella scorbutica e fastidiosa voce interiore che grida “problemi”. I “contrari”, al massimo, potranno accusare la band di non aver sostenuto adeguatamente le liriche con dosi maggiori di introspezione strumentale.
La produzione enfatizza e sintetizza il giusto (meglio conoscere le funzionalità ornamentali delle tastiere: lo spazio principale è occupato infatti dalle chitarre e dalla ben pestata, irrefrenabile batteria). Già sulla title track veniamo trainati e costretti a sbatacchiare, volenti o nolenti, la testa in maniera ipnotica. La voce funziona meglio quando i tempi si distendono e non è costretta a inseguire. Distancia, da questa visuale, rappresenta l’ideale via di mezzo da sfruttare. Perfetto esempio è Medianoche, brano che acchiappa grazie al suo ritmo paziente e si prende pure la palma della mia preferita dell’intero album. La meno convincente sarà Cruzando el Bosque (salvata in extremis da un bel refrain), mentre Garret, posta in chiusura, torna a distribuire irruenza e sostanza – così come si apre, si chiude, mi verrebbe da dire – trainata a forza dalla solita doppia cassa “ad elicottero”.
Κόσμος (Cosmos) è un disco che avanza in maniera fluida, senza deludere. Bada al suo e ci compiace il giusto. L’unica pecca è che non ti fa mai sconfinare oltre un certo entusiasmo: lo si gode, ma senza troppi sussulti. Per il momento va bene così, le aspettative inizieranno soltanto al prossimo passo.
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60%
Riassunto
Suspiria Records (2015)
Tracklist:
01. Singularidad
02. Cosmos
03. Medianoche
04. Distancia
05. Providencia
06. Alma Errante
07. Cruzando el Bosque
08. Garret