Un disco cullato, svezzato con scrupolo, analizzato affinché tutto al suo interno possa giungere a funzionare, a confluire al meglio in un’unica e bollente direzione; per potersi così ergere distintamente al di sopra della qualità media di uscite in territorio black metal. Devo dire che gli americani Worsen sono riusciti totalmente nel loro intento, il loro Cursed To Witness Life è senza ombra di dubbio una delle uscite migliori degli ultimi anni per quanto concerne l’arte nera (uscito in origine nel 2019 in cd ed mc e ristampato in vinile nel corso del 2020). Se lo avete ascoltato non potrete che convenire con me, se non lo avete fatto, correte subito a rimediare ai vostri peccati, perché di album così convincenti e perfetti non se ne sentono esattamente tutti i giorni.
Dietro al monicker Worsen si cela il solo Rick Contes, elemento già conosciuto per Ayr e Young and in the Way. Il nostro dà sfogo a rabbia, lutto e frustrazione, riversando tutto sé stesso dentro note magnetiche, viscerali, curate, capaci di assicurare un sicuro ma pure “nocivo trasporto”.
Più ci penso, più lo ascolto, e più Cursed To Witness Life arriva a delineare bordi fatti di pura perfezione. Al suo interno troveremo furia eccelsa ed abilità melodiche pronte ad infilzarti ripetutamente grazie ad un potere chiaramente ispirato, in completo stato di grazia.
Sette brani per una scaletta incredibile, una di quelle dove ogni canzone finisce a togliere la ribalta a quella ascoltata prima. L’attacco ed il riffing di Open Grave mi induce istantaneamente alle lacrime, un brano questo di straordinaria intensità, un piccolo capolavoro di quattro minuti che leviterà sopra le nostre mani in forma energetica.
Se penso poi alla metriche, alle chitarre di Aspirations Rusted Shut i brividi non si placano neppure dopo la sua cessata attività. Che diamine di canzone, quale dannata perfezione (We Burn Again…We Fall Again…We Burn Again…We Fear this End). E poi anche quando le cose rallentano come nel caso di Weakened World tutto ciò che si respira è maledetta maestosità. L’interpretazione vocale va sempre sopra le righe, avvinghiandosi con l’anima su tele che sanno molto di Svezia, ma che vengono filtrate per mezzo di una rudezza tutta americana.
Dovrei fermarmi qui, ma il fatto è che ogni canzone è così importante che finisce per meritarsi una citazione. Così avremo prima A Blade in the Dark con quelle sue chitarre prima profonde e poi melodiche che sembrano volerci esplorare a fondo, la velenosa Cradled by the Cold, una title track di pura elevazione prima che si vada a defluire sui nove laconici minuti di Haunting My Mind (brividi sulla distanza, un abbraccio gelido, a modo suo anche confortante).
Cursed To Witness Life è accattivante, fuligginoso, un’ombra pronta a possedere lungo una fitta ma pure rapida quarantina di minuti (nessuno di questi verrà sprecato, ve lo assicuro). Scivola via arrivando subito al punto, entusiasma grazie ad una messa a fuoco lampante, musica che lascia muovere gli ingranaggi spontaneamente. Per quanto mi riguarda un assurdo, speciale classico di questi ultimi tempi.
The Hell Command (2019, mc/cd), Wolves of Hades Records, The Hell Command (2020, lp)
Tracklist:
01. Open Grave
02. Aspirations Rusted Shut
03. Weakened World
04. A Blade In The Dark
05. Cradled By The Cold
06. Cursed To Witness Life
07. Haunting My Mind