Wolves’ Winter – Qayin Coronatvs

Le cose attese, le cose che vengono bene.

Gli argentini Wolves’ Winter hanno aspettato la maturazione a lungo. Non è dato sapersi quanto la cosa sia stata voluta, o figlia di chissà quale concatenazione di eventi. Fatto sta che il loro primo disco è uscito nell’Ottobre 2021, a circa dieci anni esatti dal demo di debutto.

Sono bastati pochi mesi per accasarsi sotto il rifugio sicuro e qualitativo di Northern Silence Productions. L’etichetta tedesca, probabilmente non ha potuto credere al fatto che nessuna prima di lei si sia accorta di questo Qayin Coronatvs, un disco lungo, tortuoso ma anche di estremo, maledetto e comprovato valore.

I Wolves’ Winter dichiarano una passione smisurata nei confronti del black metal finlandese (quello di Horna, Sargeist, Behexen e Satanic Warmaster giusto per intenderci), ma reputarli come semplici e sterili copie mi pare quantomeno affrettato. C’è un tocco diverso, più rotondo all’interno delle loro trame, e queste, per quanto attingano (dichiarandolo apertamente) da una fonte ben nota, non vanno lì a fossilizzarsi, gettando un velo arcano/carnale sul tutto che riesce ad ergerli, a renderli in qualche modo differenti ed appetibili rispetto a tanti altri “cloni” sparsi sul globo.

Qayin Coronatvs è uno sporco, calibrato rituale, scandito con la calma di chi sa esattamente cosa fare e quali fili vanno o meno toccati. La produzione è nitida e ci abbraccia nella solidità di un basso che non lascia mai scappare il “grosso” del sound. L’album assume contorni liturgici (scanditi dalle tre cerimoniali parti di Consagration of Qayin) e non sceglie mai la via forse più facile dello sterile, cieco impatto.

Gli aspetti oscuri sono così predominanti e cingenti, le chitarre trovano sempre efficace mietitura mentre la prestazione vocale ingrossa il tutto in compostezza, senza cercare inutili ridondanti forzature.

Io li preferisco quando lavorano ad ampio raggio come nel caso di Dethroning the Fallen Ancients, Gnosis of the No-Light, Satvrnian Manifest o Conjuration (quanto trasporto!). Tuttavia i brani più corti non sono certo da scartare e manifestano anch’essi solidità e valore (su tutte Underneath the Drowned Stars grazie al suo riffing modulato/emotivo), ma per mio gusto il messaggio dato dagli Wolves’ Winter arriva al massimo della “lucentezza” quando finiscono per ingrossare a dovere la manovra.

L’unico ostacolo che potrete riscontare ascoltando Qayin Coronatvs risiede nella sua durata di poco superiore all’ora (presente in coda la cover di Kuoleva Lupaus degli Horna). Se riuscirete a gestire tale situazione avrete per le mani l’ennesimo gioiello da conservare nella vostra amata collezione.

73%

Summary

Northern Silence Productions (2022)

Tracklist:

01. Consagration Of Qayin I
02. Dethroning The Fallen Ancients
03. Eclipsed By Fire
04. The Splendour Of Sulphurous Knowledge
05. Gnosis Of The No-Light
06. Mallevs Maleficarvm
07. Consagration Of Qayin II
08. Underneath The Drowned Stars
09. Ars Necromantia
10. Satvrnian Manifest
11. Conjuration
12. Consagration Of Qayin III
13. Kuoleva Lupaus (Horna cover)