Wanderer of Worlds – The Blood Gate

Secondo album per il progetto dungeon synth Wanderer of Worlds che intende proseguire la storia fantasy legata al primo capitolo intitolato Koratenera: Des Kriegers Licht.

Dietro al monicker opera Robert Brockmann, nome già conosciuto nei circuiti black metal, soprattutto in quanto creatore dell’etichetta Naturmacht Productions.

Con Wanderer of Worlds il Nostro si diletta con un genere che la sua etichetta ha iniziato a valorizzare con frequenza, con una serie di uscite dedite totalmente all’underground. A queste si unisce senza dubbio il nuovo The Blood Gate che in assoluta semplicità riesce ad intrattenere il proprio fruitore.

La musica di Wanderer of Worlds è interessante, paga dazio ai vari Mortiis, Burzum e Wongraven cercando di attingere alla semplicità di fondo con un taglio sinfonico particolarmente gradito. Ciò va a creare una certa enfasi che non può che accrescere la voglia di tornare ad esplorare queste epiche note.

Ascoltare The Blood Gate ti fa piombare senza mezze misure dentro mondi sconosciuti ed incantati o dentro un gioco di ruolo particolarmente emozionante, smossi e determinati dalle gesta dei vari personaggi implicati. Le otto composizioni che lo alimentano si muovono sinuose, hanno un loro ritmo e sanno sempre che tasti toccare, offrono insiomma una pura e alquanto gradita varietà (la cosa non scoccia e rende l’esperienza davvero molto scorrevole).

Tastiere, slanci rituali, oscurità fantasy ed altri movimenti più “barbari” (ascoltare a riguardo The People From The Northern Deserts) tenteranno di farci staccare la spina a più riprese. Non c’è spazio per la civiltà su questa strada o per fuorvianti situazioni “elettriche”. Tutto agisce a pochi centimetri da terra, osservando con scrupolo le vicissitudini limitrofe, e poi ci arrivano degli spaccati eterei proprio laddove meno li attendevamo e quel mondo riesce così ad aprirsi ancor di più, stupendoti in punta di piedi, silenziosamente.

Non vanno certo create aspettative di fronte ad un disco del genere, bisogna solo prepararsi e vivere il tutto in pace, quiete ed armonia (qui non posso non citare The Northern Tribes March con la sua melodia catalizzante) prendere il tutto come viene e goderne per quanto e come sarà possibile. A volte c’è bisogno di questi momenti, momenti che possano calcare la mano verso l’aspetto atmosferico ed epico di una facciata, senza l’urgenza di immettere del peso superfluo che potrebbe tendere a smarrire il potere acquistato.

Summary

Naturmacht Productions (2024)

Tracklist:

01. Army Risen from Blood
02. We Stand United, For Light and Life
03. The People From The Northern Deserts
04. Forest Spirits
05. The Battle At The Blood Gate
06. Winter Night In Solitude
07. The Northern Tribes March
08. Transcending Spheres of Magic and Time

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