Esordio per i Walg, duo olandese che getta nella mischia un disco omonimo da tenere sotto stretta osservazione.
L’album arriva sotto la messicana Throats Productions ed è lampante, duplice, triplice dichiarazione d’amore nei confronti del black metal germanico, di quello vampirico/sinfonico e di certo post che va tanto di moda quest’oggi.
Walg è un esordio che cerca di stratificare senza perdere una certa razionalità. Non ci troviamo innanzi ad un qualcosa d’imprescindibile, ma nonostante tutto si finisce con l’apprezzare la musica di questi olandesi con voglia ed entusiasmo. Le strade cercate sono diverse e si passa da pezzi perforanti come l’iniziale Slavenwals e robe più sinfoniche (A Prophecy Unfulfilled), addirittura epiche come nel caso di Ik walg van ons o in qualche maniera eclettiche (De laatste madendans e una Het rad van fortuin che sfocia pure nel melodic death).
Insomma, c’è da partire all’esplorazione, una scarpinata che non richiede particolari sforzi e che ben si adagia durante il suo avanzamento. L’ispirazione dimora qui dentro e nessuno di questi dieci pezzi arriva mai realmente a deludere. Il compito degli Walg è quello di creare una spaccatura d’attenzione dentro quella corazza formata dal fiume in piena del mercato discografico. Non sarà esattamente semplice per loro poter spiccare e scommetto che molti non si soffermeranno più del dovuto sopra un disco che potrebbe sembrare innocuo e debole ad un primo ascolto. Però lo sforzo di “spaziare” va premiato ed io mi ci sono attaccato a questo disco, li voglio bene per la sua irruenza, quel certo martellamento che non eccede e finisce a sfociare dentro idee melodiche variopinte ed inquadrabili in diversi parti dell’area geografica mondiale (accenti epici, sinfonico-notturni, qualche spinta thrash, classic black crucco così come certe intuizioni più nobili alla Nocte Obducta/Dornenreich).
Una semplicità che nasconde molto altro. Walg è un disco da godersi senza troppi assillanti pensieri, uno di quelli di cui potremmo avere bisogno senza saperlo. E poi c’è il “cioccolatino” finale: quella As Blood Floods the Altar che messa laggiù in fondo ci fa davvero tanto bene (intensità è la parola chiave) e chiude le porte di questo debutto nel migliori dei modi.
Summary
Throats Productions (2021)
Tracklist:
01.Slavenwals
02.Bring the Apocalypse
03.De Duisternis
04.A Prophecy Unfulfilled
05.Ik Walg Van Ons
06.Ga Met Ons Mee
07.God of Famine
08.De Laatste Madendans
09.Het Rad van Fortuin
10.As Blood Flows the Altar