È tempo di fare conoscenza con il progetto ungherese Vrag. L’occasione arriva – purtroppo – con colpevole ritardo, in concomitanza con l’uscita di Rendületlenül (Filosofem Records), quarta fatica discografica per questo monicker, suggello di una carriera partita a suon di demo nel lontano 2010.
Andrò sicuramente a rovistare nel passato di questa one man band, ma non potevo tergiversare oltre. Dovevo muovermi e buttare giù qualche riga su un disco che reputo notevole, capace di rilasciare un deciso e orgoglioso potere magiaro.
Rendületlenül è una di quelle opere che ti scavano dentro, lasciando solchi profondi. Lo fa lentamente, con perspicace ritmo, come il gocciolio costante dell’acqua che erode la roccia. È un disco crudo, istintivo, destinato ad afferrarti – prima o poi – e a conquistarti con il suo spiccato approccio magico e persuasivo.
Vrag ti riporta a casa, a passi larghi e nostalgici. Ti riconduce a sapori antichi, a mura materne e protettive che emanano un odore tutto loro, unico e familiare. Le interiora si smuovono sotto continui rintocchi emotivi, molto “artigianali” se vogliamo, ma proprio per questo autentici. A tratti è come calpestare una vecchia stradina di campagna che porta a un luogo caro: una strada di cui conosci ogni curva, sasso e rilievo.
Ogni nuovo ascolto consolida certezze che erano già lì, sospese nell’aria. Ci si trova di fronte a un “diluvio ordinato”, ma dotato di un’anima selvatica e irruenta. La direzione viene subito tracciata dalla title track e mantenuta saldamente per quasi quaranta minuti, durante i quali non si fa altro che snocciolare prelibatezze. Ascoltare Egyedül a világ ellen o la conclusiva Önmegtagadás per “tastare” e poi credere.
Rendületlenül si lascia digerire con naturalezza. Il suo scorrere è una mescolanza tiepida e ferale, assolutamente confortevole per chi ha le antenne tarate sulle vibrazioni della malinconia. È un disco che galoppa sulle sensorialità, e proprio per questo difficilmente si può rimanere indifferenti davanti al suo artwork essenziale e oscuro, ulteriore e credo definitivo invito all’acquisto.
Summary
Filosofem Records (2024)
Tracklist:
01. Rendületlenül
02. Egyedül A Világ Ellen
03. Árny Vagyok
04. Él A Múlt
05. Ahol Az Érték Megsemmisül
06. Önmegtagadás