Vision Deprived – Self Elevating, Deep Inside The Void

Mezz’ora pronta a rinchiuderti dentro il classico vicolo cieco. Non c’è scappatoia dalla musica targata Vision Deprived, la loro è una formula di metal estremo fortemente nostalgica e portatrice di un messaggio sonoro molto anni ‘90 (chi di dovere avrà già rizzato le orecchie).

Il loro debutto si chiama Self Elevating, Deep Inside The Void e già dai “profumi” e richiami di copertina (opera di Francesca Vecchio), potremo intenderne le movenze marce, claustrofobiche e dall’acre sapore distopico. Death metal, thrash e grindcore uniscono le loro armi e vanno a formare un liquido denso ed inquinante. Ascoltarli è un po’ come vedere riunite l’evoluzione tecnica dei primi Sepultura con la spinta prodotta da Terrorizer, Napalm Death e compagnia conseguente.

Colpisce la linearità di questo Self Elevating, Deep Inside The Void, i Vision Deprived vanno a creare una corazza sonora (uscita dai Toxic Basement Studio dello stesso leader Carlo Altobelli) unica, secca ed impenetrabile. Un nodo pronto a stringere e razziare con costanza offrendo un’onda d’urto specifica, priva magari di alcuni alti e bassi del caso (che molte volte appaino solo controproducenti e portatori di sciagurata speranza), ma in grado di raggiungere i suoi deviati e laconici obiettivi.

I Vision Deprived fanno della compattezza il loro credo. Fissano un punto preciso e non schiodano gli occhi dal loro obiettivo lungo tutto il corso della tracklist. Si viene travolti senza troppi complimenti e pure la possibilità di effettuare qualche “respiro di mezzo” ci verrà prontamente negata, stroncata sul nascere. Il pregio del loro debutto possiamo girarci attorno quanto vogliamo è proprio questo, sta tutto nella forza emessa a bruciapelo, scarna, essenziale eppure in grado di tenerti collegato a lei sino allo spegnimento dei motori.

Ogni strumento riceve un trattamento adeguato (tutti pezzi che vanno ad incastrarsi molto bene) e sul tutto ci viene spalmata una prestazione vocale abrasiva e bastarda, abile nell’interpretare con piglio le traiettorie lineari lanciate con assidua e precisa forza.

Self Elevating, Deep Inside The Void ti da la sensazione di essere inseguiti da vicino da una figura anonima. Una presenza malevola dalla pratica follia e con una sua visione spesso negativa sul tutto, insomma un personaggio che sa essere pericoloso (e che con molta probabilità quando fa una previsione, spesso ci azzecca).

70%

Summary

Slaughterhouse Records (2023)

Tracklist:

01. Massacre Of The Truth
02. Deeper
03. Pledge Allegiance
04. Overturning Events
05. Realm Of Void
06. Lifetime Conviction
07. I Am
08. Beyond Myself
09. Mind Eraser Body
10. Randomly Somewhere