Viranesir – Raping Lesbians for Freedom

Roba d’altri tempi a vedere la discografia dei Viranesir, dopo l’esordio Fountain of Uncertainty (2013) i nostri hanno dato vita a ben tre album nel corso del 2014, un ritmo forsennato (verrebbe da dire inumano) che bacia la totale spontaneità di questo progetto.

Ma nel frattempo alcune cose hanno mutato pelle, i Viranesir hanno assunto forma di band -rimanendo pur sempre e primariamente loschi improvvisatori- spogliati di quell’aura “cinematografica” che li caratterizzava, ci lasciano ora per le mani una creatura ossessiva e primordiale, questo “sacro” e irriverente terzetto (formato dai soliti malati terminali Emil Togrul, Ruhan e Merdumgiriz) ci schernisce tramite un black metal nato marcio ancor prima di ricevere adeguata “visualizzazione”.

Stiamo parlando dell’ultimo disco della ormai nota tripletta partorita nel 2014, il titolo è Raping Lesbians for Freedom e per 48 minuti saprà martoriare e flagellare a dovere il coraggioso malcapitato, il soggetto rimarrà impalato a chiedersi come diamine sia potuto accadere, come è stato possibile finire sopra un prodotto di questo tipo.

Ormai tutto ciò che sta rilasciando la Merdumgiriz sta assumendo contorni unici, è un pericoloso mondo in allestimento quello che sta andando a formarsi, un pianeta ancora una volta impossibile da decifrare o giudicare in maniera adeguata, musica come rappresentazione artistica totale, a questo giro si fa pure uso/abuso del terminolgia classica, si sperimenta ma attraverso il passato, tramite forme di black metal obsoleto, casuale, pieno zeppo di deliri compulsivo/ossessivi che si accavallano senza sosta dal principio alla fine.

Raping Lesbians for Freedom non è un ascolto impossibile, ma è certamente molto confusionario. Sarà questa difatti l’arma usata, l’indiscussa protagonista, un’arma che arriva dritta dritta senza interferenza alcuna grazie al sound secco e sacro, proveniente direttamente dallo scantinato più lercio e ben nascosto vicino casa propria. E’ come ritornare all’epoca dei vecchi demotape, ma quelli di una certa durata, quelli malsanamente studiati per lasciare importanti tracce abrasive. Le chitarre sono un flagello, la batteria rude e spartana, mentre il reparto vocale diventa ben presto il fiore all’occhiello del prodotto con i tre dannati individui intenti a darsi ritualistici quanto vorticosi cambi, quasi fossero impossessati da un qualche demone mitologico.

Sospiri, “latrati”, marce funeree, riffs velenosi e pungenti, sprazzi selvaggi sono qui cose comuni, ripetute quasi fossimo in un sorta di maledetto girotondo, particolarità con le quali bisognerà giocoforza fraternizzare per poter arrivare al termine con addosso ancora un goccio di mente pulita.

Se siete intenti a seguire ogni tipo di modernità possibile/immaginabile lasciate pure perdere la musica dei Viranesir. Qui c’è solo l’esaltazione della depravazione, voglia di fare quel cazzo che si vuole sperimentando tonalità e sensazioni completamente “a caso”. C’è la capacità di lasciarsi guidare dall’ispirazione del momento, senza stare troppo a pensare agli effetti collaterali o alle varie conseguenze. Bocciarlo o esaltarlo non comporterebbe alcun aiuto, ma ormai per chi segue i prodotti del premiato caseificio Merdumgiriz questa non è di certo una novità.

Che tale rude spiritualità possa colpirvi per mandarvi al tappeto, un segno positivo o negativo verrà lasciato agire indisturbato a prescindere, questo -che lo vogliate o no- è pur sempre circoscrivibile alla speciale categoria “sensazioni”.

Sorrisi giulivi all’accordato permesso di poter violentare tutte le “duck-face”. L’epifania della disgrazia.

Riassunto

Merdumgiriz (2014)

01. Heil Hitler!
02. Don’t Be a Fascist and Tell Us What to Do
03. I Only Like Jews When They Kill Muslims
04. Horny Priests
05. Rape Feminists with Your Words
06. Child Porn Is Sublimated High Art
07. Fuck Your Parents, Kill Them, Cook Them Up and Eat Them
08. I Only Like Gays When They Scream Like the Opposite Sex as I Rape Them
09. Intolerant National Imperialist Racist Hate Metal Therapist the RAPIST