I tedeschi Urfeind giungono con Þurisabloþa al secondo capitolo discografico e se quella copertina che potete vedere in alto non basterà nel solleticare le vostre curiosità ci penserà una musica che bada molto al sodo, e alle radici più profonde del black metal a farlo.
La band (anche se si può parlare di un progetto solista di Skadwaz) si lascia ispirare e trainare dal proprio credo, radicato appieno nelle vecchie e spirituali tradizioni nordiche, nello specifico nell’interessante culto pagano di Thursatru.
Gli Urfeind accolgono ed abbracciano il caos primordiale racchiuso all’interno delle loro essenze e in seguito lo lasciano sgorgare all’esterno come rapida marea. Un fiume nero, anti-cosmico ed incandescente, acque che ribollono di un black metal sanguigno e assolutamente “raw” nel midollo.
Þurisabloþa da una parte rimane legato agli ambienti sonori del black metal tedesco ma gli occhi –come è ovvio che sia- volgono in più occasioni alle correnti fredde provenienti dalla Norvegia. Il tutto viene sparato fuori con una produzione in “vecchio stile” che poco bada nel volersi fare bella. Si parla di ricerca di un feeling antico, di un’onda d’urto pronta a circoscrivere l’intero disco in maniera omogenea ma mai cacofonica.
Skadwaz recita ed enfatizza a dovere dei brani sulla carta molto semplici, a ridosso di uno stile che una volta scelta la strada non pensa minimamente a volerla cambiare. Si parte come si arriva insomma, nel percorso si avranno momenti di “elevazione”, altri più crudi e secchi e altri ancora sconfinanti su traiettorie maggiormente profonde; ma il tutto verrà legato e compresso in modo che le variazioni rimangano il meno evidenti possibili.
Le chitarre appaiono ispirate e sicure nel guidare il resto del suono, e con la dote dell’insistenza dalla propria riusciranno a produrre un effetto stordente/magico che potrà certamente soggiogare le sensibilità più nascoste e misantropiche (date un ascolto a Rise of Níðhöggr).
Non si parla di un “must have”, ma di un qualcosa che potrà comunque colpire –magari non poco- il giusto target. Þurisabloþa acquista forza con il protrarsi dei minuti (Wargoz, Peruns Extinction e le “modulazioni” The Nothing lo dimostrano) e tanto più riusciremo ad avvicinarlo e più otteremo da lui in cambio.
Summary
Vamamarga Conjurations (2020)
Tracklist:
1. ᚦᚢᚱᛋ
2. Goða Dólgr
3. Rise of Níðhöggr
4. Wargoz
5. Forged by Fire
6. Peruns Extinction
7. The Nothing
8. ᛣᛣᛣ