La brasiliana Wave Records stampa l’esordio dell’esalazione darkwave chiamata Unusual Architecture. Il progetto nasce a Ferrara, per volontà del sassofonista/tastierista Davide Carlotti e della cantante Susanna Zaghi. Il duo, reduce dalla collaborazione avuta negli storici Intelligence Dept. da vita ad una nuova nostalgica forma musicale con l’album Backwards; e la passione può tornare a scoppiare in maniera pura, magica e cristallina.
Il disco è davvero ben costruito e arriva a riempire solchi grigi e saldamente malinconici scavati tempo addietro. Ci sono grazia, ponderazione e gusto a dettare legge all’interno di una tracklist liquida ed elegante, comprensiva di otto pezzi (non si registra la presenza di nessun filler, l’attenzione per le cose belle passa anche da qui) ora sinuosi, intimi, e poi ancora ballabili.
Gli Unusual Architecture sono un arricchimento prezioso per la scena dark italiana (se i Kirlian Camera sono ancora oggi il vostro pane quotidiano dovreste subito rizzare le antenne a riguardo). Si avvertono subito classe e compostezza, ma prima di tutto arriva un messaggio fatto di esperienza che si dipana a dovere all’interno delle varie canzoni (la personalità è forte, subito respirabile). Sarà proprio l’ascolto della title-track a spezzare il nostro gracile cuore, il suo refrain lacrima intensamente (da pelle d’oca la prestazione di Susanna), mentre i synth danzano e il sassofono chiude con profondità il tutto.
La presenza del sax sarà proprio un puntello a favore di Backwards, mai invasivo eppure presente, lascia dietro di sé un profumo che bene si scontra con l’anima elettronica predominante. Non si potrà così restare impassibili di fronte alla delicata e romantica We Danced o al trasporto dai tratti martellanti offerto da Second Chance. Poi troviamo Nothing a salutarci con carichi elevati di amarezza, ma con la voglia concreta di fare ripartire il disco dall’inizio il prima possibile.
E già, perché già con l’apertura Satellite o con la “sospesa” Solitude si intuivano molte cose. L’unico difetto (se così possiamo definirlo) di un disco come Backwards è quello di tagliare una buona fetta di possibili ascoltatori per andare a parlare ad un pubblico invischiato esclusivamente negli anni ‘80. Spero proprio che qualcosa possa muoversi per loro grazie a questo debutto, in fondo un pochino di revival verso certa synth wave lo si è registrato negli ultimi tempi. Poi la qualità su questo debutto di certo non fa mancare il suo apporto.
Summary
Wave Records (2022)
Tracklist:
01. Satellite
02. Backwards
03. Slowly Dies
04. We Danced
05. Love
06. Solitude
07. Second Chance
08. Nothing