L’esordio dei tedeschi Turbo Moses non mi ha propriamente esaltato a dirla tutta, però penso si meriti quantomeno menzione, sopratutto se si bazzica con voglia ed entusiasmo sugli scenari sludge e stoner doom.
Desert Frost ci tiene compagnia per quasi cinquanta minuti e in più di una occasione riesce a catturare l’attenzione nel migliore dei modi. Mi riferisco nello specifico ai pezzi che aprono e chiudono il disco (guarda caso proprio i più lunghi) che si ergono con prepotenza e ardore a lambire le vette rintracciabili su questa prima opera. Non male neppure lo scossone velenoso elargito da Blissfull Haze, autentica dichiarazione d’intenti ed ipotetico manifesto da utilizzare per far circolare l’album nei giusti canali di riferimento.
I Turbo Moses si fanno promotori di un sound abrasivo ed echeggiante. Il basso si impone ed accompagna i riffoni di turno che sono adeguatamente impastati, larghi e corrosivi. La voce impreziosisce il tutto in modo sguainato, urla tutto l’acredine possibile mostrando a più riprese ferite aperte, pronte a “donare” quantità ingenti di sangue.
La tracklist è un macigno e il suo peso lo si percepisce fin da subito. Tale macigno viene fatto rotolare a fatica, con sforzi immani che arriveranno ad un certo punto a “chiedere il conto”. Eppure qualche briciola di forza ti resta per aggrapparti a rimorchio, Desert Frost il suo lo esprime e nel farlo mostra sicurezza, soprattutto anima un certo spirito impavido che i Turbo Moses non hanno paura di chiamare in soccorso nei momenti più difficoltosi o di smarrimento.
Fanghiglia scagliata per appesantire, i Turbo Moses sono indicati ai fruitori di High on Fire, Crowbar o Conan ed è pure da rimarcare una spiccata vena di richiamo nei confronti dei Pantera che arriva a scuotere ulteriormente i ritmi disconnessi proposti (rintracciabili a più riprese ma trionfano particolarmente sulla spinta Nothing at All – Nothing to Lose).
Spicca senza dubbio la coesione di questi cinque ragazzi che riuniscono e compattano in un tutt’uno la loro passione verso il genere di riferimento. L’ambiente è schiacciante e la cosa non è passata inosservata all’etichetta loro connazionale Crawling Chaos che ha deciso all’istante di fare di Desert Frost copia fisica.
Summary
Crawling Chaos (2024)
Tracklist:
01. Slay the Pigs
02. Heavens Gate
03. Nothing at All – Nothing to Lose
04. Blissfull Haze
05. Holy Shit
06. The Serpent Pt. I
07. The Serpent Pt. II
08. Atlas