Tómarúm – Ash in Realms of Stone Icons

L’artwork di Mariusz Lewandowski messo lì in qualità di magnete con la Prosthetic Records intenta a sogghignare e gestire le danze. L’esordio degli americani Tómarúm (che pescano la parola islandese equivalente di “vuoto” o “completo isolamento”) arriva come il classico fulmine a ciel sereno, arriva portandosi dietro un carico pesante, dopo un demo ed un ep, e ci mette talmente tanto cibo nello stomaco da farci rischiare la completa indigestione.

Ash in Realms of Stone Icons è un viaggio speciale e chirurgico, un viaggio dinamico, devastante e melodico lungo un’ora. Una cosa è chiara: i movimenti semplici non appartengono al loro DNA. I Tómarúm ci infettano con dense trame, con un suono a cascata, per mezzo di un progressive black metal delizioso ed altamente tecnico/asettico. Gli strumenti (grazie ad una produzioni attenta e meticolosa) vanno a formare una muraglia sonora imponente, pulita e persuasiva, qualcosa che ti invade pur lasciando trasparire ogni oncia di attenzione per il songwriting in mano a questo manipolo di ragazzi.

I Tómarúm razziano con le chitarre ed incantano con un lavoro di basso che si farà volere presto un mondo di bene (quanta dannata goduria!). La tracklist non smetterà di offrire prelibatezze, tanto da farci andare in tilt riguardo le possibili preferenze. Così una volta la prediletta potrà essere la cingente Condemned to a Life of Grief (l’ingresso che ti prende per mano e ti ammalia), la volta dopo Where No Warmth is Found oppure ancora la conclusiva e dannata Awake into Eternal Slumber. Tutto dipende dalle onde emotive generate e dalla solidità incredibile di un prodotto che non smetterà mai un attimo di operare un’arte specifica e moderna, chirurgica e in continuo stato di trasporto.

E’ un treno lanciato in corsa Ash in Realms of Stone Icons, un mezzo che si nutre di tecnica senza mai abbandonare un lato melodico/emotivo che sussiste ed è pure efficiente/articolato. Nel mezzo il riffing lavora in totale grazia, regalando al suo ascoltatore attimi di estremo piacere (purezza incredibile quando andrà a fondersi con le tastiere). C’è proprio “tanto” nella musica firmata Tómarúm e sono sicuro che le parole non possono descrivere al dettaglio ciò che si andrà a vivere e respirare lungo i suoi poderosi minuti.

Aspetti come freddezza ed introspezione inizieranno una personale battaglia, una fusione di elementi emotivi dai tratti talvolta stranianti, altri volte molto intensi e pronti a bucare all’istante la nostra comfort zone. Posso girarci attorno quanto voglio, ma Ash in Realms of Stone Icons è proprio come un grande affresco ricco di meraviglie, capace di lasciarti inerme, completamente schiavo della sua perfetta presenza.

Se questo è solo l’inizio chissà cosa potrà mai arrivare….

80%

Summary

Prosthetic Records (2022)

Tracklist:

01. Introspection I
02. Condemned To A Life Of Grief
03. In This Empty Space
04. Introspection II
05. Where No Warmth Is Found
06. As Black Forms From Grey
07. Awake Into Eternal Slumber