Thornafire – Leprosario lazareto

I cileni Thornafire sono in giro da un bel po’ (primo demo datato 1999 e primo full-lenght uscito nel 2005), e in questo 2023 hanno rilasciato la loro sesta fatica a nome di Leprosario lazareto. Purtroppo non siamo qui a spellarci le mani dagli applausi ma tutt’altro.

Non conosco le precedenti vicissitudini della band e non posso fare paragoni a riguardo però questo nuovo “pargolo” è stato per me un pessimo incontro. Leprosario lazareto è proprio uno di quei lavori noiosi, quasi ossessivo in maniera negativa già a partire dalla prima infinita traccia chiamata El coro de los hambrientos en tus oídos conchetumadre! (solo cinque minuti ma paiono un’eternità!).

Ci troviamo di fronte al tipico prodotto Great Dane Records mal riuscito, purtroppo rispettare un serrato programma di uscite porta talvolta a sbagliarne qualcuna in pieno (con la conseguenza che il cd ti rimane sul groppone più di altri), e noi ci ritroviamo dentro le orecchie qualcosa che sarebbe stato meglio evitare.

Non voglio dire che sia un disco inutile (quasi niente in fondo lo è), il death metal portato avanti dagli Thornafire ci prova a spingere un minimo, però appare confusionario, abulico e non porta mai a niente di costruttivo, scomparendo di fatto dentro una nuvola apatica ed illusoria.

Dopo poche tracce saremo già lì a guardare quanto mancherà alla fine dell’album, un’azione questa che denota da sola la scarsa qualità e il grado di insoddisfazione generale.

Il death metal griffato Thornafire cerca di vestirsi “da sera” però non riesce nei suoi intenti e così tra divagazioni lirico/acustiche e serrature ritmiche da agguato alle spalle non si finisce mai incuriositi da qualcosa. Si ascolta passivamente una forma strisciare nel tentativo di uscire allo scoperto, ma questa non trova mai i necessari spunti vincenti e meritevoli per giustificare un nuovo passaggio dalle sue parti.

Suonato con garra e con voglia, purtroppo però il messaggio non arriva a destinazione, e noi sguazziamo maldestramente dentro tentativi di voler intricare la situazione senza proferire alcun successo.