The Stone – Kosturnice

I serbi The Stone arrivano a tagliare il prestigioso traguardo del nono full-lenght. La cosa non è esattamente banale visto che il primo album era stato sfornato nel 2002, tempi in cui il black metal arrivava ad un certo “boom” demografico e ciò si rifletteva logicamente sulla quantità di uscite mensili/annuali. Averli qui ancora adesso è un vero onore perché molte formazioni partite in quegli anni sono capitolate poco dopo, molte dopo aver partorito appena uno o due dischi. Devo anche ammettere che non sono riuscito a seguire la loro carriera nei minimi dettagli, e sono rimasto ancorato con l’immaginario ai primi selvaggi lavori che ancora posseggo.

Purtroppo a qualcosa si deve rinunciare, ma sono contento di essere tornato al loro cospetto in questo 2021 in occasione dell’uscita di Kosturnice, prodotto che ci arriva direttamente dalle nere ali della Immortal Frost Productions. L’etichetta belga scommette sull’esperienza di Kozeljnik e dei suoi The Stone e i risultati gli danno ragione perché la band serba va a confezionare un disco maturo, non così semplice ma pure terribilmente affascinante.

Attraverso i suoi tre quarti d’ora Kosturnice riflette tutto lo spirito caparbio che risiede dietro la musica The Stone. La voglia di portare il proprio black metal su “nuovi registri” è tanta e seppur nulla di nuovo si inventa, il disco finisce a convincere proprio per la sua particolarità.

Per le orecchie ci troveremo tanta solidità e nessuna voglia di abbandonarsi a lineamenti che possano ingolosire delle platee diciamo “più vaste”. I The Stone restano sul pezzo e lo fanno con spirito 100% underground, il loro black metal appare ancora vero, sincero, adulto (oppure invecchiato bene a seconda dei casi) e ci piomba nelle casse con quell’astuzia che solo certi veterani della scena sanno adoperare.

Due anni fa usciva il mini Kruna Praha, un prodotto che lasciava intendere la strada che da lì a poco avrebbero percorso i The Stone. L’antipasto di un Kosturnice già ottimo al primo ascolto, ma capace di uscire in tutta la sua bellezza solo durante l’esecuzione di quelli successivi.

Il disco attacca con sicurezza e spirito ferale tipico dell’Est Europa. Il cantato di Glad è convincente (dopo tanti dischi firmati dallo storico Nefas) e conferisce il giusto grado interpretativo a dei pezzi abili nel contorcersi sempre per quel minimo. Qualche melodia “sbilenca” impreziosisce brani come l’ottima opener Pramaglina, title track, Ime koje su razvejali vetrovi o l’ultima e particolare Jebeš pero, dodaj mač. Si gioca anche con certa cauta dissonanza (Okamenjen, la perla perforante Engulfed by the Abyss) ma senza finire mai con l’abusarne. Il percorso resta focalizzato e concentrato sull’intensità (ed un certo tepore), mentre lo sguardo si muoverà solo di tanto in tanto, senza metterci addosso voglie di variare i nostri passi verso altre direzioni.

Con Kosturnice vivremo una delle tanti micro-varianti del black metal, qualcosa che è insieme classico ma per certi versi anche personale. Per chi cerca valore, scontrosità e solide mura un acquisto sicuro e vincente.

73%

Summary

Immortal Frost Productions (2021)

Tracklist:

01. Pramaglina
02. Okamenjen
03. Kosturnice
04. Tremors Beneath The Ground Of The Charnel House
05. Ime Koje Su Razvejali Vetrovi
06. Engulfed By The Abyss
07. Omnicid
08. Jebeš Pero, Dodaj Mač