Grassi colpi di rasoio covati con sagacia e carichi di un effetto malevolo e trainante.
I The Modern Age Slavery ritornano sulle scene con 1901 | The First Mother, nuovo condensato a cavallo di death metal e deathcore, alimentatore di incubi quanto di una pratica ed abrasiva aggressione.
Ci troviamo posizionati a sei anni dal terzo Stygian e questo tempo sembra aver affinato la loro tecnica e la capacità chirurgica di fissare un obiettivo da distruggere partendo dalle fondamenta.
Morsi alla gola che prima infettano e poi trascinano, profusi attraverso una produzione enfatico/meccanica pronta a travolgere e divorare ogni cosa posta sul tragitto. L’aggressione è sempre stata la parola primaria per descrivere la musica di questa band e così è, orgogliosamente ancora oggi. Anzi, sembra che lo scorrere degli anni incattivisca maggiormente le torbide acque che agitano la creazione dei loro brani.
Un occhio guarda alla crescita, l’altro bada a distribuire mazzate incisive e mai inconcludenti. I The Modern Age Slavery conoscono l’arte di riempire gli spazi e si intrufolano con violenza nei nostri circuiti mandandoli puntualmente in tilt.
1901 | The First Mother attinge forza dal suo insieme. La tracklist non ci presenta degli alti e bassi e cerca il più possibile di offrire un’esperienza attenta, focalizzata ad eseguire un lavoro che possa cingere l’ascoltatore nella sua interezza.
Il loro marchio lo riconosci, ti arriva addosso puntuale a cavallo di un riffing magnetico, capace di staccarsi ora nei soliti breakdown, ora su qualche ispirato assolo (Pro Patria Mori, Irradiate All The Earth e Nytric) sino a giungere su qualche “imbrattamento” elettronico che ho assai gradito.
Si respira un senso di tragedia all’interno di 1901 | The First Mother, qualcosa che ti si attacca addosso come un morbo già alla partenza, sulle note di Pro Patria Mori, dove i primi colpi di pala andranno a scavare, a formare il principio di una voragine creata ad hoc dalla tracklist (Overture To Silence la ho recepita come un’autentica gemma da custodire).
Professionisti del settore che sanno maneggiare (e dannare) le corde messe a loro disposizione. I The Modern Age Slavery con 1901 | The First Mother ci portano alla fonte dei loro concreti incubi, confermandosi come una delle più liete e pungenti realtà del panorama estremo italiano.
Salire in carrozza dall’inizio per godersi le facciate che si prenderanno quelli che cercheranno di prendere il “treno in corsa”. 1901 | The First Mother cresce e darà modo di farci scoprire tutti i suoi anfratti, movimenti ben pensati ed alimentatori di forza nevralgica.
Per quanto io resti legato al loro Requiem For Us All non si può negare quanto questo nuovo disco riesca nell’impresa di portare avanti un certo discorso e il loro credo divorante, preciso e catalizzatore.
Summary
Fireflash Records (2023)
Tracklist:
01. Pro Patria Mori
02. KLLD
03. Irradiate All The Earth
04. The Hip
05. Lilibeth
06. Overture To Silence
07. OXYgen
08. Nytric
09. Victoria’s Death
10. The Age Of Great Men
11. Blind [Korn cover]