E’ uscito nel 2019 l’album di debutto a firma Tableau Mort (ensemble Rumeno/Inglese/Polacco), il loro Veil of Stigma. Book I: Mark of Delusion riesce in appena 36 oscuri e tambureggianti minuti a convincerti nel seguirli lungo la loro tumultuosa e torva strada.
Il mio impatto con la loro musica è cambiato drasticamente già durante lo scorrimento del primo assaggio. Subito all’inizio mi era sembrato di trovarmi di fronte alla classica formazione priva di idee e carattere che si cimentava con veemenza nei paludosi territori del black metal melodico, ma infine canzone dopo canzone sono riusciti a tessere una tela nella quale mi sono incastrato più che volentieri, rivalutando così quel deludente impatto iniziale.
Una certa tradizione viene prima di tutto, in questo modo i Tableau Mort partono con i piedi ben piantati in terra e i riferimenti a Cradle of Filth ed Hecate Enthroned risultato ad una prima analisi abbastanza lampanti. L’unica differenza che potremo ravvisare nella loro musica è la maggiore ricerca di profondità e la voglia di rimanere ancorati ad un immaginario più underground, tagliente e rituale, di prassi meno “abboccato” ecco.
I Tableau Mort ti lavorano con sagacia cuocendoti al loro particolare spiedo. Un pezzo come Fall of Man esce lentamente in tutta la sua efficace e melodica prepotenza, pronto ad aprirci le porte di un disco a cui va dato comunque tempo e soprattutto comprensione (andargli incontro sarà davvero fondamentale). Sarà difatti molto semplice cercare di sbarazzarsene in pochi attimi con pretesti del tutto frettolosi. La produzione non aiuta, ma d’altro canto è una di quelle a cui bisogna sapersi adattare, e se ci mettiamo che lo stesso discorso è applicabile in questo caso anche alla voce ci rimane come primario appiglio l’aiuto delle sole, meticolose chitarre. Impareremo a conoscerle e loro ci ripagheranno durante le varie Carpenter of Sorrow, Broken on the Wheel e Mother’s Promise, dove le insistenti trame inizieranno a farsi riconoscere al meglio.
Scavando, insistendo Veil of Stigma. Book I: Mark of Delusion trova infine il suo perché, le fitte trame diventano sempre più interessanti e solo in quel preciso momento la formula magica preparata potrà dirsi realmente completata e noi soddisfatti. Un disco questo che vi potrà trasportare come deludervi in modo cocente. A questo punto non vi resta che tirare i dadi.
Summary
Loud Rage Music (2019)
Tracklist:
02. Fall Of Man
03. Carpenter Of Sorrow
04. Broken On The Wheel
05. Tapestry Sewn
06. Mother’s Promise
07. Beyond His Gaze