Una proposta quadrata, capace di avanzare con deciso piglio, donando al suo ascoltatore sensazioni di disagio fluttuante. Sono marci e composti i greci Sun of Nothing, il loro Maze arriva per ricordarci della loro esistenza (il precedente The Guilt of Feeling Alive uscì nel 2010), un grido di lancinante, doloroso, in grado di lasciare un suo marchio.
Non si può che apprezzare l’avanzamento solido, le ripetizioni martorianti della musica composta da questi individui, musica che si abbevera alla fonte dello sludge e di una forma arida di post metal senza sfuggire a certe prelibatezze abrasive dal tiro o smalto black metal. Rocciosità che si lascia “lavorare” in sede di ascolto, visto come i Nostri lascino spazio ma soprattutto la possibilità di poter sbocciare a determinate sensazioni individuali.
Maze ci cattura di volta in volta, non pensa mai di modificare una traiettoria impressa a dovere dalla lancinante opener Liars in Wait. Andamenti sinuosi s’intrufolano dentro cavità pronte per accogliere una musica che da una parte intende cullare mentre dall’altra inietta un veleno forse masticabile ma ben poco digeribile (positivamente parlando).
La produzione riflette un mondo grigio e asettico, un ambiente colmo di insidie eppure subito fagocitante, il merito va alle pungenti intuizioni che non scadono mai su noie andanti (merito anche del lavoro curvilineo della sezione ritmica). Sarà un muro massiccio ma in qualche modo “malleabile” quello con il quale finiremo a scontrarci, una sorta di lotta nella quale ogni colpo ci insegnerà come poter proseguire, come fare per respirare quest’aria satura di tossicità.
In questi 35 minuti complessivi i Sun of Nothing esibiscono doti comunicative di rilievo, mescolano la loro pozione con cura prima di andare a somministrarla a dovere agli interessati. Maze sa chiudere ed allargare, conosce a menadito le regole dell’impatto, svolge così il proprio dovere, ed infine ci convince nella sua interezza. Si resta sulle spine, forse sedati ma impossibilitati a prendere anche il minimo momento di sonno, la musica resta focalizzata al suo aspetto centrale e da lì lascia fluttuare emozioni forse sotterrate ma perfettamente riscontrabili, acri esalazioni che colgono il bersaglio nel centro con opera certosina.
Non vi resta altro che perdervi e zigzagare all’interno di questo plumbeo labirinto.
Summary
Venerate Industries (2024)
Tracklist:
01. Liars in Wait
02. After the Fall
03. Ghost
04. Voidhanger
05. Buried Endeavors