Suffering Quota – Collide

Un susseguirsi di bastonate fra capo e collo. Colpi calibrati utilizzando l’arma del grindcore classico, quello privo di orpelli e che va dritto a scavare a fondo, a prendersi cura della sua radice.

Collide lo descrivono come la naturale continuazione del precedente Life in Disgust, i Suffering Quota danno sfogo ai propri malesseri cercando di limare e di portare la propria mistura di grind, hardcore e crust su livelli ancor più elevati e maturi.

E’ un album che ribolle di disgusto, ed avanza mietendo inesorabilmente le sue vittime (anime che verranno presto soggiogate dalla loro “cura”). Volti sporchi e indaffarati, concentrati verso il comune intento del fare il meglio possibile con il dizionario del grindcore in mano.

C’è ancora gente in circolazione che ama trascorrere il proprio tempo con questi suoni ruvidi e taglienti, gente che vuole sentire sgorgare ira, reazione e bile con forza dal proprio corpo. I Suffering Quota sono qui per agitare queste sensazioni grazie ad uno spirito incrollabile e una passione che si taglia letteralmente a fette.

Un tuffo che prevede pochi respiri ma solo costanti attacchi che richiedono in dotazione anche la nostra piccola parte di forza di “affaccendati ascoltatori”. Un flusso di rabbia condensato con non poca classe, pronto a maciullarci le meningi a dovere lungo 12 accesi pezzi. Rudi colpi di clava, qualche ampio giro e poi di nuovo lì a pressare con più potenza rispetto a prima.

Collide è materiale esplosivo (registrato in presa diretta), caricato appositamente a pochi centimetri dal nostro corpo per poterlo scorticare a dovere. Furia incandescente che lascia vibrare strumenti e relativa violenza. Sul tutto a guarnire una voce intenta a colare tutta la rabbia possibile in corpo, un adesivo appiccicato sulle chitarre sempre accorte ed implacabili nell’erigere una struttura pienamente consapevole del suo operato.

I Suffering Quota trovano il bilanciamento delle parti e la loro formula riesce a scardinare difese e diffidenze varie. Collide è una prova che lascia il segno, anche se non bisognerà di certo stare a chiedergli la luna nei suoi venti rabbiosi minuti. Solo così, sono sicuro, riuscirà a scavare un suo prezioso cunicolo nel mezzo delle nostre preferenze.

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