A cavallo tra crudezza ed epicità i tedeschi Spere lanciano il loro debutto e convincono con raffinatezza, spessore e rinnovato orgoglio.
Sono quaranta minuti fieri e sanguigni quelli proposti su Eight – Led to the Beam. L’album viene proposto da Northern Silence Productions e vede coinvolti Nerrath dei collaudati Horn e il batterista Tempestas, tra le cose già compagno di N. nei Cross Vault.
Il progetto Spere dimostra sin da subito solidità, un forte spirito ed un marchio saldo da esibire con ampio onore. Eight – Led to the Beam inquadra i suoi obiettivi principali tra l’epicità ed una impronta canora riconducibile ai Primordial (con i Bathory ad osservare che tutto si svolga regolarmente), ed un riffing serrato che ci porta direttamente alla porta degli Immortal. Tuttavia non è possibile parlare di una “band clone” poiché entrambe le correnti per quanto rintracciabili non vengono mai seguite al dettaglio, preferendo lasciare fluire l’istinto ed un’impronta ferale che sa esaltare l’asprezza della terra di origine.
Questo disco potrà conquistarsi una bella fetta di audience. Non è complesso o cervellotico né banale o “dilettantistico”, si piazza al centro dell’attenzione con due gambe forti, ben piantate e sciorina passione a profusione, dall’alto di una ispirazione pressoché totale e catalizzante.
Potrei dire di quanto sia adatta e fiera la prima Kevalier oppure la mia preferita Charburner dove il tutto si mescola magistralmente per mezzo di stoccate trionfanti. La musica degli Spere sa come arrivare al punto, come parlare a personalità ormai strutturate che conoscono i loro obiettivi e non vantano la ricerca di alcuna via illusoria.
Proprio lì, con naturalezza ci piombano addosso le manate potenti profuse da Medikus, dall’agitata ed aspra Krier, da una più composta Nawigator o la sempre più crescente Kombatant (dove si registra una “elevazione” davvero importante). L’impronta ritmica è il marchio di fabbrica degli Spere che si prodigano con dinamismo, tra persuasivo impatto e compatta melodia.
Chiudono il disco gli oscuri presagi di Bearer (ma quanto è bella!) e l’ulteriore e spessa dimostrazione eroica di Krafter, guidata da strofe già da ora leggendarie.
Lasciatevi condurre in queste bronzee ed epiche vie, scolpite con assoluto senso e lacerante devozione. Eight – Led to the Beam presto o tardi vi conquisterà.
Summary
Northern Silence Productions (2024)
Tracklist:
01. Kevalier (intro)
02. Kevalier
03. Charburner
04. Medikus
05. Krier
06. Nawigator
07. Kombatant (intro)
08. Kombatant
09. Bearer
10. Krafter