Shemhamphorash – Sulphur

Davvero non male ma purtroppo destinato a capitare nei padiglioni auricolari di pochi valorosi il secondo album degli spagnoli Shemhamphorash. Sulphur contiene della discreta arte nera, magari non troppo esaltante o dalle incredibili vibrazioni, ma certamente non pessima. Fra l’altro, se questo monicker potrà apparire sconosciuto ai più, di certo non lo sarà per chi ha già sentito nominare i Foscor, è da loro che arriva in prestito il duo Wilkhlem e Nechrist.

Sulphur scorre con molta facilità nonostante alla fin fine quaranta minuti non siano esattamente così pochi. La positività maggiore la si ritrova (per fortuna) nelle chitarre, e in un disco black metal quando sono ben calibrate hai fatto quasi tutto il lavoro che conta.

I Shemhamphorash rappresentano l’unione fra mostri sacri quali Darkthrone/Carpathian Forest e Gorgoroth/Immortal, lo fanno degnamente e senza risultare pacchiani (è davvero tanto facile sbagliare), l’unico problema in questo caso è rappresentato dal senso di sufficienza che mi pervade a termine ascolto. Si, tutto molto bello, ma non così tanto da stropicciarsi gli occhi; si potrebbe riassumere la questione in questo modo, giusto per salvare del tempo.

Sette canzoni di cui solo una meno riuscita (Le Possèdè), e due (Shemhamphorash 2.1 e 2.2) usate come espedienti cerimoniali, giusto per spezzare il retaggio elettrico.
Le regine invece portano i nomi di Dark New Cycle, riuscitissima nel suo incedere sospeso oltre che dotata delle chitarre migliori dell’album, la ferale title track e la puramente Gorgoroth chiamata Hell Redemeer Fire, dove gli intrecci melodici recitano ruolo determinante e fascinoso.

Sulphur è l’ideale prodotto da inserire in quei particolari ordini “last minute”, giusto un ultimo sacrificio a buon prezzo per completare al meglio qualche ordine più corposo. Non vi procurerà collassi da capogiro (né in positivo, né in negativo), ma si farà ascoltare piacevolmente nella sua piccola sfera.

Il loro nome è stato appuntato nel mio personale database musicale, nel frattempo si spera sempre in qualcosa di migliore per il futuro, un giorno o l’altro mi andrò a pescare anche l’esordio Dementia datato 2003.

  • 60%
    - 60%
60%

Riassunto

Erzsebet Records (2009)

Tracklist:

01. Dark New Cycle
02. Le Possédé
03. Sulphur
04. Shemhamphorash 2.1
05. Hell Redemeer Fire
06. Shining
07. Shemhamphorash 2.2
08. Iluntasuneratz
09. Poisonous Tongues