Shadows’ Grey – Bonjour Tristesse

Shadows’ Grey – Bonjour Tristesse: un debutto tra omaggi e identità in cerca di voce

Gli austriaci Shadows’ Grey giungono al debutto con l’obiettivo chiaro e dichiarato di seguire la scia di entusiasmo creatasi, a suo tempo, attorno al monicker Within Temptation. In certi momenti, parlare di plagio potrebbe persino essere lecito, lungo l’abbondante ora che compone il disco.

Bonjour Tristesse è un esordio discretamente valido, ma presenta anche la pecca di trascinarsi stancamente, procedendo con lentezza e dando vita a una parte finale piuttosto noiosa. Va comunque detto che, vivisezionando l’album traccia per traccia, non emergono brani da bollare come “scabrosi”. Niente tipici inciampi capaci di condurre un lavoro verso l’insufficienza. Anzi, i ragazzi dimostrano, a modo loro, di avere buone idee e di saperle sfruttare, mutando in più occasioni le atmosfere.

I momenti da ricordare: le tracce che colpiscono davvero

Si tratta pur sempre di un debutto discografico, e in questi casi è più facile perdonare e chiudere un occhio piuttosto che affondare con critiche implacabili. Si resta, quindi, in attesa della possibile e auspicabile fioritura. Le loro qualità emergono soprattutto in brani come l’opener Cold (senz’altro la mia preferita, con richiami evidenti a Tristania e Sirenia), dove una voce maschile spigolosa si affianca a un ritornello goth particolarmente riuscito, pensato per entusiasmare. Anche Search for Your Hand e Hurt offrono momenti interessanti, in cui le ormai ovvie influenze Within Temptation si mescolano con ispirazioni provenienti da The Gathering o Lacuna Coil. Strana al primo ascolto ma convincente in seguito Gone, vagamente alternativa, con un coro di voci bianche che entra in sordina e si impossessa del brano fino a condurlo a una degna conclusione.

Alla voce della cantante Martina Penzenauer non manca nulla: ne è fulgido esempio Worlds Collapse, canzone che la vede protagonista assoluta di continui saliscendi vocali. La parte maschile fa capolino qua e là, tentando di variare il registro nel tentativo di colorare diversamente i brani in cui è presente (talvolta potrebbe ricordare un Peter Steele meno profondo).

A completare l’album troviamo le insolite Lust (dove, in un curioso intreccio, si percepiscono echi di Crematory e Pain of Salvation), Scargod (in cui sembra quasi di sentire i R.E.M.), e la dolce ballad Farewell (che, si sa, fa sempre la sua figura).

Insomma, se siete fan accaniti di Within Temptation, The Gathering o dei Nightwish, accoglierete a braccia aperte e senza indugio questi Bonjour Tristesse. Il loro disco le prova tutte pur di distinguersi, anche se bisognerà armarsi di pazienza. Il gruppo non è affatto immediato (e questa è forse la vera differenza rispetto ai grandi nomi citati) e si diluisce un po’ troppo nel corso dell’ascolto.

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Summary

Twilight Zone Records (2011)

Tracklist:

01. Cold
02. I Search For Your Hand
03. Hurt
04. Gone
05. Worlds Collapse
06. The Promise
07. Broken
08. Lust
09. Love Is Suicide
10. Farewell
11. Unlike
12. Scargod

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