Cosa si può dire di nuovo sui Septicflesh che non sia già stato detto, ribadito e sigillato in passato, per ognuna delle loro (oggi) undici fatiche?
Li seguo praticamente dal 1995, dal giorno in cui feci la conoscenza del loro sound oscuro, soffocante ed arcano. Erano i tempi di Esoptron, capolavoro indimenticabile che ha suggellato un modo di fare che si è certamente modernizzato nei tempi, seguendo però delle linee guide maestre specifiche e consone a ciò che era (sono cresciuti senza dimenticare dove tutto è cominciato).
Da un po’ di tempo a questa parte i Septicflesh (oltre a modificare il monicker) stanno portando avanti un’ideale sonoro efficace e dai contorni epico/cinematografici evidenti. La loro carriera a ben vedere ha avuto “più traumi” evidenti sino al concepimento del discusso Revolution DNA, ma da quel momento in poi abbiamo avuto una centralità che ancora oggi li vede entusiasti ed operativi.
Finché le idee non li abbandonano possono pure continuare così, a sfornare dischi pieni di classe come Modern Primitive. Prosegue difatti l’affilamento di un tipo lama che ormai colpisce con incredibile superiorità dai tempi di Sumerian Daemons (anche se gli apici registrati da quel punto io li inquadrerei nella doppietta formata da Communion/The Great Mass). Tuttavia anche l’ormai penultimo Codex Omega era riuscito a catalizzare i miei ascolti, però soffriva il fatto di avere alcuni “alti” troppo alti rispetto al resto.
Ad ogni modo ogni composizione sin qui registrata dall’ensemble greco risulta ricca e studiata al dettaglio, e queste caratteristiche salteranno all’orecchio in modo inevitabile anche durante l’esecuzione di questo Modern Primitive.
I Septicflesh ci consegnano un pacco con dentro 9 pezzi per una tutto sommato breve durata di 36 minuti. L’intento sembra proprio quello di voler snellire la forma, proprio come era avvenuto nel caso della doppietta sopracitata.
Il solo guardare la formazione si rabbrividisce con gli storici fratelli Antoniou accompagnati dal fido Sotiris Vayenas, dal chitarrista Psychon, ma soprattutto da quella macchina ritmica corrispondente al nome di Krimh, autentico motore di spinta per la musica dei greci.
Il quintetto erutta nove pezzi che non faticheranno a conquistare il navigato ascoltatore quanto il novizio che vi si approccia per la prima volta. Ogni cosa è ponderata ed esce fuori solo attraverso il frutto della convinzione. La produzione è incredibile, massiccia, ti aggredisce e trasporta altrove, enfatizzando a dovere ogni parte della strumentazione adoperata.
E si gode con la materia creatasi. La parte sinfonica si fonde a meraviglia con gli aspetti ruvidi del death metal. In mezzo cori, melodia, parti vocali del buon Sotiris che ti incollano addosso con la loro creatività. Tutto funziona per l’ennesima volta possiamo affermare senza alcuna paura. Basterebbe lasciarsi trasportare dalla magica The Collector, prima meraviglia a cui seguiranno la tragica Hierophant, Self-Eater (che impennate con un finale che si spegne forse troppo presto), la grandiosa Neuromancer (con un frangente pulito mesmerizzante da tramandare), la catchy A Desert Throne (un pochino ripetitiva ma funzionale) sino ad arrivare ad una raggelante, splendida Modern Primitives, canzone che non avrebbe sfigurato nel per me mitico ed importantissimo The Great Mass.
Menzione a parte se la merita quella follia frenetica di Coming Storm, un pezzo davvero incredibile dove i Septicflesh arrivano a fare praticamente ciò che vogliono, senza perdere mai la tracciatura base (e cosa esce fuori da cotanta sbornia di caos-sinfonico).
Modern Primitive è una macchina implacabile. Sintetizza ed aggiunge, mette tanto ed “asciuga” alimentando un’idea di concretezza incredibile, da altissimi livelli. Un disco che con la professionalità e la cura del particolare rende onore ad un discografia sempre più imponente e storica. C’è da vedere come crescerà, perché ogni loro disco ha il poter di crescere, di invecchiare al meglio solo con il passare delle ere.
Summary
Nuclear Blast Records (2022)
Tracklist:
01. The Collector
02. Hierophant
03. Self-Eater
04. Neuromancer
05. Coming Storm
06. A Desert Throne
07. Modern Primitives
08. Psychohistory
09. A Dreadful Muse