Sarlic Bliss – Brægn Hæft

I tedeschi Sarlic Bliss esordiscono con l’album Brægn Hæft e sbandierano con onore il vessillo del gothic doom metal struggente, mai banale e di sostanza.

Coesistono diverse anime all’interno della loro musica, si va dalle più classiche a spaccati dalle tendenze più estreme. Non ci troviamo innanzi ad un disco che cerca ossessivamente la semplice “hit” d’impatto, i Sarlic Bliss prediligono invece agire, plasmare ed esplorare per quanto possibile le interiora di un terreno vasto, varcando confini accettati e percorribili dal genere implicato.

Possiamo definire la musica presente all’interno di Brægn Hæft come una sorta di “gothic metal d’autore”. Le note prestano molta attenzione al reparto vocale, componente che le tenterà davvero tutte per impressionare e variare il più possibile frequenze ed umori; apprezzati gli sforzi del cantante Jochen Thurn, abile sia ad aprire con l’uso di una melodia diversificata che mi ha ricordato a tratti il suo connazionale Thorsten Kohlrausch, particolarissimo cantante dei grandi Dark at Dawn, sia di chiudere ermeticamente con lesta profondità seguendo le linee guida di Anders Jacobsson dei Draconian.

Le sei composizioni presentateci dai Sarlic Bliss sono uno saliscendi emotivo di tutto rispetto. Il doom classico si sposa con influenze alla Paradise Lost ed altre più drammatiche alla My Dying Bride (soprattutto per certi rallentamenti) per buttarsi poi su moderate ma estreme accelerate. L’opener Darkest Desire a tal proposito ci spiega al meglio tutta la bontà e il grado di creatività che alberga all’interno della band.

Però non ci fermiamo qui, per quanto eccellente Darkest Desire non è l’unica traccia a spiccare all’interno di Brægn Hæft. A seguirla (secondo i miei gusti) abbiamo l’ultima, commovente ed amara Departed Grace (con la preziosa presenza di Gogo Melone in affiancamento, cantante greca degli Aeonian Sorrow), l’ottima trasportatrice di emozioni Lust per non parlare poi del linguaggio delle chitarre alla Dunkelheit (Burzum) che s’imprime come fuoco alla partenza di una cupa e tellurica The Truth Within.

Anche le mosse strumentali sono ben pensate, mai avventate ma sufficientemente ardite da riuscire a muoversi con leggiadria tra i passaggi definibili come “cullati” a quelli più spinti e incisivi. E’ certamente un disco sul quale scommettere questo Brægn Hæft, una partenza che parrebbe lasciare presagire all’arrivo di nuove eccellenze.

70%

Summary

MDD Records (2023)

Tracklist:

01. Darkest Desire
02. Lust
03. Flotian Swefn
04. The Truth Within
05. Invidia
06. Departed Grace