I Sarcasm si dannano per far sgorgare la loro ciclica passione per il metallo estremo/melodico di casa propria: la Svezia. Mischiano a dovere death e black ed ottengono il loro composto ideale, tornato a macinare ora con una certa frequenza grazie anche al rapporto di fiducia instaurato con l’olandese Hammerheart Records.
Così a due anni da Stellar Stream Obscured ecco arrivare alle nostre orecchie Mourninghoul, quinta fatica di una carriera partita da lontano e contraddistinta da un forte senso di tenacia. Ho trovato quest’ultima fatica meglio inquadrata ed indirizzata a “scendere meglio” rispetto al disco prima. Le canzoni risultano legate con garbo, e scivolano via dandoti l’impressione gradevole del tipico “cerchio che si chiude”.
Anche quella spiccata passione per il rallentamento già percepita in precedenza viene amalgamata meglio alla matrice tipica svedese (Dissection, Unanimated e Necrophobic su tutti), tanto che senza quasi accorgercene vivremo più volte frangenti melodic doom particolarmente ispirati che riusciranno a stratificare e melodicizzare a dovere la manovra.
L’inizio con As Northern Gates Open serra i ranghi mettendo anche sul piatto qualche impressione alla Morbid Angel, una partenza ricca di adrenalina in grado di alimentare la voglia di proseguire immediatamente con l’ascolto.
Composti e con sguardo fiero ed affamato puntato in avanti, è questa l’impressione che mi danno i Sarcasm con Mourninghoul, le tracce vengono levigate, appuntite sadicamente con l’obiettivo duplice di colpire un dato immaginario e ricordare quindi antichi fasti.
Impossibile non menzionare tracce come Lifelike Sleep e A Lucid Dream in the Paradigm Stream con i loro incredibili rallentamenti (apici assoluti di questo album senza pensarci troppo sopra, la seconda menzionata registra anche la presenza di un’eterea voce femminile che a questo punto poteva venire usata più spesso), la schiacciante ed ipnotica marcia di Withered Memories of Souls We Mourn o le tre che vanno a chiudere il tutto, intitolate Awareness in the Dark, No Solace From Above (la più lunga e tortuosa con i suoi otto epici minuti) e Absence of Reality.
Detto dell’ottimo e seducente lavoro delle chitarre alla categoria “assoli” non resta che tuffarsi dentro questo Mourninghoul, un lavoro che pensa solo a come proteggere e preservare una formula messa sempre più in pericolo dallo scorrere implacabile di nuovi e sempre più rapidi anni.
Summary
Hammerheart Records (2024)
Tracklist:
01. As Northern Gates Open
02. Lifelike Sleep
03. Withered Memories Of Souls We Mourn
04. Dying Embers Of Solitude
05. A Lucid Dream In The Paradigm Stream
06. Awareness In The Dark
07. No Solace From Above
08. Absence Of Reality