Sanctum Sathanas – Eternal Satanic Damnation

Tutto viaggia su ritmi convenzionali, non c’è il rischio di ascoltare qualche lampo di novità ma solo sequenze, echi di note già conosciute altrove. E’ tutto dannatamente in linea con gli aspetti primordiali ed occulti del black metal e solo una volta provvisti di questa convinzione potremo ingollare la pillola intitolata Into the Eternal Satanic Damnation.

Dentro un gioco fatto di strati, di sopportazione, passione, ed abilità nel saper approcciare e digerire uno dato stile si accenderanno, oppure spegneranno, le voglie nei confronti del progetto Sanctum Sathanas. Il duo cileno fa le cose al meglio e spreme per quanto possibile gli istinti rudi e malinconici legati al black metal d’annata. Potremo recepire diversi paesi, diverse nazionalità (la classica Norvegia, l’impervia Finlandia e la maledetta Francia stanno lì a darsi il cambio) sgorgare fuori da sei canzoni (più introduzione) disperse da sferzanti venti diabolici.

I Sanctum Sathanas ci fanno salire in carrozza, poi sanno anche intrattenerci sulle trame gorgoglianti proposte dalle chitarre. Il riffing non sbaglia, falcidia a dovere e nel farlo irrompe modulando il percorso che si spezza ed ingrossa secondo diverse e repentine intuizioni (basterà ascoltare le ottime blasfemie generate dalla lunga Lord Almighty Sathanas).

Alla batteria troviamo l’operato di Unholy Tormentor, il resto degli aspetti è manovrato da Magus Xem Deitus, personaggio molto attivo dalla sue parti. La prestazione vocale la trovo ineccepibile, pura acidità scagliata al vento secondo antiche usanze, pronta ad adagiarsi sopra un sound scarno eppure foraggiato da scaglie sanguigne di lucidità.

Lungo la tracklist si fanno notare Morbid Sorcery (basica e razziatrice) e la perversa The Curse of Existence, autentico fiume in piena di acre malvagità.

Un debutto che lascia il segno questo Into the Eternal Satanic Damnation, soldi certamente ben spesi per chi bazzica ancora oggi con entusiasmo i fetidi circuiti underground. Qui c’è da venire ripagati seppur non ci siano affatto da scomodare valori più alti. C’è da esultare per un sicuro raccolto e nulla più, spero vi basterà.

65%

Summary

Inferna Profundus Records (2023)

Tracklist:

01. Intro
02. Lord Almighty Sathanas
03. Morbid Sorcery
04. Trascendental Fire
05. The Night of the Malignant Specter
06. The Curse of Existence
07. Wrathful Devotion