Sadistik Forest – Death, Doom, Radiation

Quasi me li perdevo i finnici Sadistik Forest, una di quelle formazioni che mai verrà ricompensata per la propria arte in modo adeguato. Una di quelle band che non riuscirà mai a scavalcare completamente (purtroppo) l’anonimato. Rimarrà invece -fortunatamente- una di quelle in grado di restare chiuse saldamente nel mio ricordo per sempre, dove troveranno la compagnia di tanti altri. Così, alla mia già nutrita schiera di culti personali da oggi si aggiungerà il qui presente Death, Doom, Radiation, la seconda fatica di una formazione che spara colpi a profusione senza tenere troppo d’occhio posizione e visibilità.

Mischiano per la maggiore death e thrash metal i Sadistik Forest e qualche volta sfociano in parti vagamente “bestial black metal” (anche se di quello vero e proprio non se ne sente praticamente mai, mi sembra giusto precisarlo). Sanno suonare, ma soprattutto sanno come comporre brani vincenti e in grado di entusiasmare. A stupire è anche l’impronta vocale che in altri casi tende solitamente ad essere più melodica, qui invece si ha la situazione opposta, visto che il disco è quasi interamente cantato attraverso un “grugnito” death metal che di solito bacia produzioni ben più estreme e cacofoniche.

Questa soluzione l’ho parecchio gradita, dà alla produzione un che di completamente underground e genuino che tante altre bands non hanno (nonostante siano sulla carta effettivamente ancor più underground di loro). Ma l’impostazione vocale sarà anche quella che impedirà loro di sfondare le classiche porte aperte. Questa non si presta di certo alla semplicità, ed estremizza in maniera eccessiva la musica; diciamo che chi ascolta solitamente questo tipo di uscite non è abituato a confrontarsi con una voce del genere e lo pagherà inesorabilmente sulla propria pelle (si, perché privarsi della completa grazia di questo album è come pagare un servizio non avuto).

Se togliamo questo possibile inconveniente la strada deve farsi per forza di cose in discesa perché i ragazzi sanno come farci smuovere e divertire, per rendere felici tutti basterebbero i primi tre pezzi posti in tracklist, non si resta fermi un solo attimo, riffs che schiacciano e assoli che entusiasmano portando fatalmente all’air guitar più folle, sfrenato e persino “intimo” per quanto possibile.

Ma i Nostri non si fermano di certo qui, il disco prosegue trionfalmente senza lasciare spazio a distrazioni di sorta, e quando arriviamo alla conclusione realizziamo come 32 minuti siano davvero troppo pochi.

Per inquadrare vagamente il loro sound immaginate/visualizzate emergere il lato grasso degli Hypocrisy (o comunque pensate ad un death metal dalle vaghe tinte melodiche) unito al thrash metal preciso di bands come Kreator, Exodus o Sepultura di mezzo. Certamente non combattono la battaglia come formazione con più personalità addosso, ma devo dire che non risultano nemmeno un copia spudorata di qualcosa appena citato. E’ solamente metallo estremo suonato con passione, ispirato da alcuni modelli ma con una propria carica furente messa a bollire. Fra le altre cose mi hanno esaltato non poco l’espressività del basso e il tiro globale.

Fabrics of Lies (cosa non tirano fuori da metà canzone in giù) e Code For Liberation (basta l’inizio per andare in estasi) sono già sprofondate a fondo nel mio cuore, brani che fanno completo centro e sui quali tornerò sempre molto più che volentieri. Ma anche il resto merita a partire da Radiation Cloud passando per la Morbid Angel “addicted” Down Pours the Rain of Blood e la sinistramente Slayer oriented Pit of Debris. Continuando si farà la conoscenza della “double face” Entrapment, della fulminante Lacking Capacity, e della “fabbrica del riff per morti viventi” Violent Confrontation.

Death, Doom, Radiation è un vero successo, più per me che per voi, poco ma sicuro, uno di quei rari casi dove mi tocca mettere un voto inferiore a quello che provo solo per favorire chi legge, a volte -ma non sempre- faccio così.

  • 70%
    - 70%
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Summary

Violent Journey Records (2012)

01. Radiation Cloud
02. Fabrics Of Lies
03. Code For Liberation
04. Down Pours The Rain Of Blood
05. Pit Of Debris
06. Entrapment
07. It’s Raining Napalm
08. Lacking Capacity
09. Violent Confrontation