Mazzate, mazzate e ancora mazzate quelle impartite dai Ruinas; macchina in grado di distribuire possenti colpi a cavallo di furente death e corrosivo grindcore. Il loro esordio si intitola Ikonoklasta ed è uscito nel corso del 2020 tramite l’italiana Spikerot Records.
I 13 pezzi che troveremo al suo interno si fanno largo a suon di spallate e catalizzano da subito l’attenzione grazie ad un riffing variegato, sicuro e perforante. In più, il cantato in lingua spagnola accresce senza dubbio la furia e la ferrea “decantazione” di un mondo ormai spacciato e chiaramente alla deriva.
I Ruinas non commettono errori e il loro Ikonoklasta si presenta sulla forma di una produzione nitida ma fortemente contundente. Il duo guidato da Rober (Machetazo, Ovakner) riversa tutto il fastidio immagazzinato su bombe sonore capaci senz’altro di colpire in prima battuta, ma talvolta abili nel cesellare alcuni respiri che ritengo davvero ottimi. Insomma, i Ruinas pestano ma sanno anche “concedersi” quando necessario, e ciò non inficia assolutamente l’esito finale (tutto viaggia veloce, ogni colpo impartito in qualsiasi senso è indirizzato in maniera rapida e vitale) di un disco capace di scagliarci contro ripetuti manrovesci con l’obiettivo di lasciarci addosso i segni rossastri di potenti ed abrasive zampate.
La band spagnola convince sulle vie acute della apripista essenziale Trepanación, nella brevissima Ciclón Tarantula (ti si stampa in testa), negli anfratti melodici di Fauces De Saturno e Instinto Genozida (Y siempre siempre me provoca) e sulla rabbiosa Retrovirus; ma tutto l’album andrà a reggere l’urto, insegnandoci uno specifico e tormentoso verbo.
Che sia dunque il bel digipack o l’edizione in vinile, Ikonoklasta è un argomento che merita di essere preso, assaggiato e vissuto a dovere sulla cresta di un’onda arrivata già incattivita e costantemente in tumulto.
La crosta dei Ruinas attinge e riunisce le contusioni di Napalm Death, Rotten Sound, Brujeria al lapidario crust di marca Wolfbrigade salvo stupire poi con la chiusura strumentale di Ad Vermibus Gloriam in pieno stile synth anni’80 (come se improvvisamente ci ritrovassimo su qualche ciak di un film di Carpenter). Il tutto s’ingrossa con lo scorrere dei pezzi o degli ascolti che richiedono a tutta forza un’esperienza integrale e lapidariamente cingente.
Spikerot Records (2020)
Tracklist:
- Trepanación
- Ikonoklasta
- Ciclón Tarantula
- Fauces De Saturno
- Supercélula
- Instinto Genozida
- El Tormento De Las Ratas
- Ira, Cuchillo Y Fuego
- Vómito De Sangre
- La Congiura De Los Insectos
- Nueva Peste (De Profundis)
- Retrovirus
- Ad Vermibus Gloriam