rOMA – 1982

Il debutto di rOMA si muove su territori indie rock sanguigni e passionali e riesce ad esprimere un magnetismo ricco e coinvolgente; l’ascolto di 1982 diventa così un particolare ed emotivo turbine vincente che in appena otto pezzi (e una scarsa mezz’ora) riesce a piegarci al suo sistema tanto intimo quanto pungente.

Sia il processo di scrittura che l’ascolto in sé si fanno carico di caratteristiche legate all’immediatezza. 1982 arriva nei nostri impianti audio e con il giusto volume ci trascina con lui per una strada pennellata artisticamente con l’utilizzo di soli colori sbiaditi. Ripetizioni e vigorose, brusche impennate servono solo a darci dei paletti di riferimento che serviranno come il pane durante un secondario approccio (per una confidenza sempre più crescente che fa senza dubbio bene all’insieme).

Una produzione precisa, secca e vibrante abbraccia un insieme di canzoni agili e scattanti, interpretate con intensità da un Vincenzo Romano ispirato e toccante. Rock duro che sa intrigare, spiegare e colpire a fondo quando è necessario (ascoltatevi senza indugio lo squarcio iniziale chiamato Luce, pura energia ritmica).

Ruvidità che sa scendere a compromessi ed ammorbidirsi come su Splendere (anche se le care spine non verranno dimenticate), Piccoli Momenti di Lucidità o sulla cingente e conclusiva Venere. Quello che colpisce di rOMA è quel discorso interiore che l’artista imbastisce in modo schietto e sincero, un discorso che durante lo scorrere dei minuti diventa anche un pochino nostro.

1982 ci arriva direttamente dagli artigli di una Overdub Recordings sempre in agguato quando c’è da valorizzare qualche novità proveniente dal nostro paese. Con rOMA lanceremo a briglia sciolta e a braccetto sentimenti malinconici ed altri fugaci momenti gioiosi (la title track è quasi un inno per questo status), il tutto lascia forma ad un rock che sa il fatto suo, ed intrattiene a dovere nel breve arco temporale di attenzione che ci richiede.

Related posts:

Søndag – Bright Things Hyena Ridens – La Corsa Laika Nello Spazio – Dalla Provincia