Zero Gravity – Holocaust Awaits

Dall’India i Zero Gravity ci fanno pervenire il loro ragionato “finto intricato” thrash/melodic death metal, nel farlo piazzano una donzella a cantare (parrebbero al momento gli unici ad “osare” ciò nel loro paese), nel chiaro tentativo di scimmiottare senza troppi veli gli Arch Enemy (la ragazza si comporta pure bene, anche se alla lunga -d’altronde come tutto qui dentro- finisce per stufare).

I quaranta minuti di Holocaust Awaits non sono nella forma esageratamente “orribili”, però hanno l’ingrata capacità di trasportare alla lunga noia ed appiattimento, così, più ci addentreremo nella tracklist, più calerà la voglia di proseguire la sua strada. Le buone sensazioni date dalla prima Weapon’s Edge o dalla seconda Screaming Agony si assottigliano sempre più, sino ad arrivare “all’assenza totale” (tramutata in assoluta voglia di chiudere il prima possibile) registrata sui fanalini di coda. Al centro troviamo una Blasphemy capace di partire benissimo prima di finire dentro un pantano incomprensibile, poi si ha un leggero rialzo con Democratic Warfare (dove la singer Kratika cerca di “mordere” con più decisione) e title track, ma le cose non arriveranno mai a toccare corde particolarmente importanti per nostra ma soprattutto loro sfortuna.

Passi che il riffing vagamente tecnico cerchi di dire la sua (a tratti vi ricorderanno sicuramente i Death) in qualche modo, ma alla fine finisce solo per essere vittima designata ed ignara di se stesso, portando dritto-dritto ad un vicolo cieco ammantato di cupa staticità (parola che si dovrebbe evitare come la peste in tali occasioni).

Al momento non ci siamo ancora, il coraggio non manca loro ma di “scartoffie” bisogna maneggiarne ancora prima di poter fare “voce grossa”. Non sono sempre d’accordo sul dover bocciare i dischi d’esordio però in questo caso l’evidenza si è presentata così netta che non ho potuto fare a meno di ignorarla. Rimandati.

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Riassunto

Autoproduzione (2014)

01. Intro
02. Weapon’s Edge
03. Screaming Agony
04. Blasphemy
05. Democratic Warfare
06. Holocaust Awaits
07. Pistol in My Hand
08. Chronicles of the Radical Mind
09. Domain of Silence