Sono molto soddisfatto quando le note promozionali inquadrano perfettamente l’ambiente di un dato disco. Così, finisce che molte volte ci imbattiamo su linee dette e ridette, che poco o nulla solleticano l’ascolto. Una lode quindi alla I, Voidhanger Records va fatto anche da questo punto di vista; l’etichetta è sempre pronta a dare informazioni corrette e puntuali, informazioni che in molti casi ti lanciano dritto e nel modo corretto in grembo ad una loro produzione. Nel caso dei francesi Ysengrin ciò che mi ha fatto più piacere leggere (oltre al disegno globale) è stato l’inserimento dei nomi di riferimento praticamente perfetti.
Ascoltando Initiatio non si può pensare ad altro che a un determinato/determinante passato primordiale, a quella linea retta, vibrante e netta tracciata dalla Grecia sino all’Italia (fermatasi in questo caso in Francia, dove di solito gli approcci appaiono ben differenti), una linea in grado di unire Necromantia e Rotting Christ all’immaginario rituale dei nostrani Mortuary Drape (potremmo menzionare anche i finnici Barathrum, ma qui si respira più vecchiume, più “epoca” e ci faremo largo solo su esclusive ragnatele).
L’approccio dato da Guido Saint Roch alla sua creatura Ysengrin è immersivo e totalmente nostalgico. Un tuffo dentro una specifica quanto emozionante epoca, troppo spesso tralasciata a favore di altre metodologie d’assalto dagli effetti più limpidi o pratici. Initiatio è una camera del tempo bella che fatta, e tale concetto viene ribadito anche dalla riproposizione di vecchi brani degli stessi Ysengrin o dal tributo fatto agli Abigor sulle linee di Téménos.
Ogni nota qui percepita ha come solo scopo quello di portare indietro le lancette del tempo, di immergere l’ascoltatore in tempi bui e pregni di “rotondità”, trainati da un fascino arcano e realmente malevolo. Initiatio sarà quindi compreso da chi saprà come viverlo, da chi ci è passato sopra con mente, cuore e passione in passato. L’urlo elegiaco degli Ysengrin è chiaro, scarnificato e lampante, penso proprio che saranno pochi i giovani in grado di farlo proprio nella maniera corretta.
L’oscuro rituale “fuori tempo massimo” (ma chissenefrega, come meglio celebrare 15 anni di nera attività underground!) che accalappia con i suoi mezzi tempi, con quei veli accennati di tastiera e una prestazione vocale gravida di puro male. Una pietra lasciata libera di parlare la sua –ben studiata- lingua a ridosso di slabbrate partiture e rancida bestialità. Quanto insano e nascosto piacere!
Summary
I, Voidhanger Records (2020)
Tracklist:
01. Potencée D’or
02. Celui Qui Est Au-Dessus
03. Pass’age
04. Mémorables (G. De Nerval – Extraits)
05. Ode À L’escarboucle
06. Téménos
07. Mia Carne Sepolta
08. Monumentum
09. Pantaculum Mystagogia