Avevamo già intavolato il discorso danese Woebegone Obscured trattando il buon esordio Deathstination, oggi –seppur in notevole ritardo- durante lo scorrere dell’ennesima anonima estate è arrivato il momento di riporre sotto la lente Deathscape MMXIV, nient’altro che un “semplice ep” che sanciva l’ingresso nell’ambizioso team Solitude Productions.
L’etichetta non si è fatta scappare la possibilità di usufruire delle possibili meraviglie in seno alla band, e pazienza se nel frattempo più niente si è mosso in casa Woebegone Obscured (quest’uscita segna difatti Dicembre 2014), perché questo ep ha tutte le carte in regole per “spiccare” nel panorama specifico a modo suo.
Deathscape MMXIV è un ep “premio” per gli accaniti seguaci della band, e come è lecito aspettarsi in campo death/doom non sta a tirarle troppo per le corte (quasi tre quarti d’ora di musica). La tracklist è bene bilanciata fra il “vecchio” -attraverso l’imponente ristrutturamento della title track (notevolmente migliore per chi scrive) e la personalizzazione delle cover di Bathory (Call from the Grave) e Dead Can Dance (la mia amata Xavier) certamente inaspettate in questo campo (ma entrambe riuscite e ben inserite)- e il “nuovo”, aspetto che ci viene presentato per mezzo di due nuovi pezzi come Catharsis of the Vessel e While Dreaming in the Ethereal Garden. Entrambi sottolineano i passi avanti compiuti dai danesi mischiando loquace profondità con aperture melodiche talvolta dal portamento epico. L’uso della voce pulita guadagna campo, ma la cosa non stona affatto anche se magari saranno utili diversi passaggi prima di ottenere una visione più chiara delle cose.
Insomma, Deathscape MMXIV è la classica uscita che sta di principio a chiederti poco, la sorpresa sarà invece tutta alla fine, quando realizzeremo “l’introito” facilmente ottenuto.
Summary
Solitude Productions (2014)
Tracklist:
01. Deathscape MMXIV
02. Catharsis of the Vessel
03. While Dreaming in the Ethereal Garden
04. Call from the Grave (Bathory cover)
05. Xavier (Dead Can Dance cover)