I portoghesi Wells Valley arrivano al debutto, intrigano a tratti ma perdono anche qualche colpo sulla distanza. Quando si parla di esordi però bisogna andarci piano, cercare di guardare il bicchiere sempre mezzo pieno, a maggior ragione quando i verdetti generali sono più positivi che negativi (nonostante qualche arresto, le sensazioni si acquattano nel versante diciamo costruttivo).
Matter As Regent ha la capacità di farsi ricordare ma anche quella di tormentare (prendere in tal caso entrambi gli aspetti della parola) attraverso l’inquietudine e lo smarrimento. Continue trame intessute istintivamente, con l’avanzare che si rende deciso e al contempo rocambolesco perché le idee vengono partorite e sparate fuori a raffica, come se dietro ci fosse l’intento ben preciso di non farci riflettere abbastanza.
Il disco è da inquadrare nel filone post metal/sludge, materiale ritmico/alternativo abile nel saper ipnotizzare col suo particolare svolgimento, il rischio di varcare la “linea rossa” è però sempre dietro l’angolo, in ciò contribuisce certamente anche la produzione che a tratti sembra zoppicare in maniera vistosa, lasciando lì a vagare alcuni “buchi” soporiferi non da poco. Si perdono qui e lì i Wells Valley ed è un vero peccato, perché aldilà di questo dimostrano comunque di sapersi muovere nel genere.
Sei brani e quaranta minuti di musica, il viaggio bisogna dirlo, scorre via abbastanza velocemente. La prima Ghost Of You giunge a noi gelata e disturbante prima che un riff “rimbalzante” piombi inesorabile nell’attrarre e trascinare con la dovuta attenzione. Su Star Over A Wheel non si riesce invece a stare dietro alle buone linee vocali, così non dovrà passare molto tempo prima di riuscire a realizzare l’imponenza (o impotenza) del vicolo cieco che si sta aprendo beffardamente davanti.
Con la terza Hands Are Void vale il detto “il classico che paga”, il pezzo mette in mostra le ferite e la bravura che c’è in loro, e quasi ti incazzi per quella dannata discontinuità (che ritorna su Sacred Mountain). Plead For Light è bella pazza, il suo incedere scostante è di sicuro una forza ed arma in più, poi ci pensano ancora i sette minuti finali di Kingdom Of Salvation a perfezionare, a limare questo strano monolite informe (alla fine proprio questo è, una creatura dai tratti mai perfettamente inquadrabili).
Matter As Regent è fortemente cupo e negativo, tanto che lo si potrebbe definire come il lato “dark” e schizofrenico del post metal. Non mi sento di caldeggiarlo al momento, ma in futuro ci potremmo tornare su con il senno del poi, chissà che non arrivi a rilasciare un sapore leggermente diverso.
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Summary
Bleak Recordings, Raging Planet, Chaosphere Records (2015)
Tracklist:
01. Ghost Of You
02. Star Over A Wheel
03. Hands Are Void
04. Sacred Mountain
05. Plead For Light
06. Kingdom Of Salvation