Vexilla Regis Prodeunt Inferni – Vexilla Regis Prodeunt Inferni

Vexilla Regis Prodeunt Inferni – Il culto oscuro risorge grazie a Memento Mori

Opera di riproposizione da parte della Memento Mori. Questa volta l’operazione riguarda una band relativamente recente (formata nel 2009, con primo demo nel 2011) e il rilascio dell’omonimo debutto Vexilla Regis Prodeunt Inferni (unitamente al demo del 2011, presente con due brani poi riadattati nel full-length), uscito per la prima volta nel 2012 tramite Onslaught Records.

Il disco ci propone tre quarti d’ora di oscuro e profondo death metal, con cripte come habitat naturale e i mostri sacri (e rallentati) del genere come ispirazione. Si potrebbe dire: “proprio niente di nuovo”, e in effetti è così. Qui troverete solo robina basilare, ma fatta e distribuita più che degnamente da questi lerci messicani, per la somma gioia e il gaudio di chi riesce ancora a godere delle piccole e dannate cose.

Tra vecchie lodi e nuove dannazioni

Vexilla Regis Prodeunt Inferni è proprio un bel sentire: riffing e batteria “striscianti”, voce che fa il verso al miglior David Vincent d’annata. L’immedesimazione nel putrido passato è pressoché istantanea. Veniamo “pucciati” in una melma informe, in un cerimoniale bello sporco, dove le chitarre cantano lodi esclusive all’oscuro signore degli inferi. La produzione risulta fondamentale nel riportare i sensi indietro nel tempo, a ben più di un decennio fa, giusto per essere un po’ più chiari. I Vexilla Regis Prodeunt Inferni sono indemoniati e risultano subito efficaci in qualsiasi parte elargita, senza mai bloccarsi in una tempesta fatta d’intensità e infuocate frustate sotto forma di assoli.

Towards Battlefields è un’ovazione continua (la mia prediletta), Ceremony of the Impure quella capace di spalancare le porte di questo specifico inferno. Le chitarre escono così bene da trovare subitaneamente appigli sulla nostra pelle, si attaccano e “buona notte, sogni d’oro”, sembrano dirci. Il passaggio al sottosuolo è istantaneo, ma ovviamente indolore. (Mi viene in mente anche la capacità di ingranare da parte di Leviathan’s Coronation, pura macinazione che diventa trasporto). Certo, potremmo accusarli di eccessiva immobilità sulla lunga distanza. Ma la congettura cade di fronte a ogni nuova traccia e alla forza primordiale/rituale sprigionata con apparente semplicità.

Abisso furioso e blasfemo, il debutto dei Vexilla Regis Prodeunt Inferni farà esaltare ben più di qualche sparuta anima dannata. Il problema sarà solo quello di saperci piombare sopra e con addosso la fame necessaria.

Avanti dunque, creature immonde: qui c’è carne per saziarvi a volontà, ancora per un bel po’.

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Summary

Onslaught Records (2012), Memento Mori (2014)

Tracklist:

01. Serpent’s Council
02. Ceremony of the Impure
03. Towards Battlefields
04. Ravenous Apocalyptic Raids
05. Purification by the Sword
06. Leviathan’s Coronation
07. Nine Kingdoms
08. Hunting and Sacrifice
09. Necropolis Rising
10. Serpents Council (Demo)
11. Ceremony Of The Impure (Demo)
12. Towards Battlefields (Demo)

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