Vampillia – Rule The World/Deathtiny Land

11 personaggi creano per mezz’ora una musica dai tratti sfarzosi, bislacchi ed estremi. In 24 brani i giapponesi Vampillia giostrano follia d’avanguardia, la classe lasciata libera d’apparire incontrollata. La proposta ha certamente un suo fascino, questi malati di mente mettono talmente tante cose in ballo che si rischia di non trovare più il filo del discorso (lasciato chissà dove, il segno si perde subito). Capire dove comincia o finisce la genialità è un lavoraccio e il più grande ostacolo di Rule The World/Deathtiny Land, un disco che si ascolta senz’altro piacevolmente, ma la cui valutazione mi mette in severa difficoltà.

Alla fine penso che il “classico” senza voto sia la dimensione perfetta e calzante, sarebbe ingiusto conferire una bocciatura ad un qualcosa d’altamente schizzato ma anche ben suonato. Sarebbe anche eccessivo fare grosse sparate perché i Vampillia dovranno proseguire un qualcosa di ancora incerto (almeno dal mio punto di vista) prima di tracciare una linea base (che poi potrà essere formata unicamente da questi “dischi scheggia” ed andare anche bene). L’eterna ricerca di chiarezza o il suo esatto opposto.

La parte che ho apprezzato di più di Rule The World/Deathtiny Land è senza dubbio stata quella “classica”, pianoforte e archi danno un forte senso romantico/profondo all’opera, e rimangono i tratteggi che ad ogni nuovo ascolto rimangono impressi maggiormente (chi ascolta ed apprezza gli Angizia avrà sicuramente brevi “flash”). Trovo questa caratteristica assolutamente vincente e di pregio (vi assicuro che sono momenti davvero toccanti) mentre il lato “incontrollato” lo sento ancora acerbo, qualche volta eccessivo o male inserito.
“La brutal orchestra” si diverte nel cambiare pelle di continuo, così dopo un piacevole giro di piano ci troveremo inghiottiti dentro momenti caotici, irti di “rumorismo” (non dominante), con un cantato maschile teatrale e uno operistico femminile. Si viaggia su continue saette di pochi secondi/minuti, si narra la storia della ricerca di dominio e del conseguente raggiungimento della noia una volta ottenuto.

A tratti veramente eccellente, consiglio questo disco agli amanti della musica classica inserita nel contesto metal, in particolare potrebbero fare al caso vostro se avete apprezzato le diverse “magie sonore” di formazioni come i già citati Angizia, ma anche Sigh e Winds oltre ovviamente la musica classica giapponese. Da provare per vedere come va a finire, previsioni non se ne possono sicuramente fare.

Summary

Code666 Records (2011)

01 One Day, I Thought This World Should Be Mine. / Welcome To Deathtiny Land
02 Made My Mind To Dominate The World With No Doubt And Fresh Feeling / Misery Mouse The House
03 Day Of Departure, Be A Devil Has No Mercy And Just Move Forward / Deathtiny Land Railroad
04 Wonderfully, Whole Luck Is My Side. / Alice In Murderland
05 Feel My Almightiness And Press On Toward The Goal/Powder White And Seven Chemicals
06 Identify Myself As A King And God Whatever People Say / Goofy’s Acid House
07 Well, Have Time To Play Around For Fun / Donald’s Buzz
08 I Sing Cheerfully Holding A Head In My Hand. / Pirates Of Bohemian
09 A Deceptive Attack. This Is The Real Thrill. / Lady And The Tracker
10 An One-On-One Battle. This Is The Real Thrill. / Machet Popins
11 Torture Someone To Death / Alarming
12 Extermination. Do Anything. / Robberhood
13 Switch And Bomb / Melody Tinborn
14 Death Of Heart / Pinoccio’s Sentimental Journey
15 Rebirth Of Heart / it’s A Small Cruel World
16 What’s Done Is Done. Cannot Admit It / Vulgarity Bear Playhouse
17 Keep Killing Them All In Tears / Death Electrical Parade
18 I’m Completely Lost Here Now / Peabrain Pan’s Flight
19 Huge Ambition And Indiscriminant Mass Murder / Slash Mountain
20 Extermination2. Do Anything. / Big Murder Mountain
21 Use Dirty Trick, Biological Weapon. / The Libidinous King
22 H-Bomb. The Goal Is Almost There. / Tinber Hell
23 I Am The Only Man In This World Hence I Am A King And God./Beauty And The Beefcake
24 This Is Totally Empty Feeling / Goodbye To Deathtiny Land

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