Unreal Overflows – Slaves of the Inhuman Future World

Dopo due album pubblicati sotto Xtreem Music e il terzo sotto Great Dane Records, è giunto il momento per i deathster spagnoli Unreal Overflows di tornare (ancora sotto etichetta francese) con il quarto capitolo, intitolato Slaves of the Inhuman Future World.

La mia strada incrocia quella degli Unreal Overflows per la prima volta, visto che non ho avuto il piacere di conoscerli prima di oggi. E considerando la bontà e l’ispirazione di Slaves of the Inhuman Future World, penso che un tuffo nel loro passato sia decisamente necessario.

Sono rimasto impressionato dalla qualità espressa dagli Unreal Overflows; il loro death metal tecnico ha subito catturato la mia attenzione, e l’abilità di esplorare territori molto delicati rende loro grande onore. Su Slaves of the Inhuman Future World si respira un’atmosfera densa e magnetica. Parliamo di un disco che riesce a rendere omaggio ai Death e al mito di Chuck Schuldiner senza mai cadere nella sterile banalità.

È davvero incredibile poter tornare a vivere e assaporare certe sensazioni, e pazienza se un certo dislivello risulta inevitabilmente riscontrabile. Ciò che conta di più è l’effetto positivo, dato da una tracklist precisa, compatta, capace di tenerti incollato alle sue strutture dall’inizio alla fine.

Anche l’impatto con la produzione è stato determinante: stiamo parlando di “legami immediati”, di un tiro subito pieno, pulito e avvolgente, capace di tenerti incollato alle sinuose ritmiche proposte. Un forte aspetto dinamico mai complesso farà il resto, consegnandoci tra le mani un prodotto desideroso di emergere per dire la sua.

Oltre ai già menzionati Death, si penserà anche a Carcass, Cynic e Arsis. Per una dose di veleno ben congegnata, che si appoggia su fraseggi chitarristici sempre avvincenti.

Sarà proprio la comunione tra il lavoro delle chitarre e l’asprezza vocale a far funzionare Slaves of the Inhuman Future World. Gli Unreal Overflows sono abili nel creare incastri perfetti di frequenze, le ritmiche lavorano a livello sensoriale e i pezzi appaiono davvero ben strutturati e radicati a terra, non deludendo mai, insomma.

Con quel “ringhio” vocale e il basso sempre pronto a insinuarsi dove possibile, lasciarsi trasportare da ciò che eseguono le chitarre diventa un autentico piacere. Vi sfido a non cedere all’emozione all’inizio di Tearing the Layers of Reality o alla potenza di una ficcante e passionale Visage of Betrayal.

Slaves of the Inhuman Future World è un album estremamente equilibrato, dove ogni elemento proposto dagli Unreal Overflows appare perfettamente funzionale e mai sopra le righe, regalandoci una sensazione di soddisfazione per la sua sorprendente longevità. Davvero un piacere averli conosciuti in questo modo.

73%

Summary

Great Dane Records (2025)

Tracklist:

01. Echoes From The Past
02. Digital Slavery
03. Tearing The Layers Of Reality
04. Beyond The Code
05. Visage Of Betrayal
06. Averse To Creation
07. Against Our Will
08. Consumed By Himself
09. Longing For Silence

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