Trascëndental – Nothingness

Trascëndental – Nothingness: la ristampa che riscopre il death tecnico spagnolo

La Xtreem Music si è sempre distinta per il suo sostegno alla scena nazionale. Il suo operato è proseguito nel tempo con costanza, incurante degli alti e bassi fisiologici, ignorando mode e convenzioni. Ed è ancora qui, oggi, a proporci un mix di “novità e non-novità”, riesumando anche piccole gemme di un passato non sempre fortunato.
È in quest’ottica che va letta la ristampa di Nothingness, che raccoglie Behind (1996) e Dimensions (1998), gli unici due full-length prodotti dai madrileni Trascëndental.

Se pensate – o meglio, se associate istintivamente – il death metal alla parola “tecnica”, e vi calate nel contesto degli anni in cui i due dischi furono pubblicati, non faticherete a intuire che tipo di proposta musicale offrissero i Trascëndental.
Erano gli anni in cui Chuck Schuldiner ci incantava, e all’ascolto di Behind e Dimensions viene da pensare che questi prodi spagnoli mangiassero e respirassero Death, o comunque tutto ciò che ne orbitava intorno con discreta avidità (altri nomi utili da tenere a mente: Cynic e Pestilence).

Dimensions: l’ispirazione è chiara

Saggiamente “infettati” da quel morbo, i Nostri passavano le giornate a metabolizzarlo. Tutto ciò emerge chiaramente soprattutto dal secondo disco, Dimensions (posto in apertura di questa raccolta, non a caso, essendo qualitativamente superiore al predecessore). È, di fatto, un vero e proprio vocabolario di quanto scritto da Schuldiner nella sua carriera, tanto per il suono quanto per lo stile vocale.
Il disco è davvero tosto, prodotto con quella che si potrebbe definire “linfa vitale”: una di quelle produzioni capaci di far salire subito la nostalgia.

I brani non si avventurano troppo in territori complessi. Sotto certi aspetti sono persino lineari, senza cercare lo stupore a tutti i costi. Ma riescono comunque a coinvolgere con ritmiche incalzanti, assoli tecnici e persuasivi, e una sezione ritmica pulsante, adagiata su riff introspettivi chiaramente debitori dei Death.

Behind: il debutto grezzo e thrashy che anticipa il futuro

L’ascolto scorre veloce, lasciando spazio a Behind, uscito due anni prima, che mette in luce – con pari evidenza – sia l’acerbità che la classe della band.
Questo primo album ha infatti tratti spiccatamente thrash (basti ascoltare The Last Day, che richiama un bel po’ i Kreator). Risulta meno strutturato, più impulsivo, giocato sull’irruenza a ogni costo. Ma già si percepisce l’ossatura del suono che verrà.
Il confronto non lascia spazio a dubbi: Dimensions vince, pur avendo meno brani. Ma anche questo fa parte del gioco. Behind, pur con i suoi limiti, riesce comunque a ritagliarsi un senso, purché si abbassino le pretese con la dovuta consapevolezza.

Nothingness è dunque uno sguardo sul passato. Un passato nascosto, spesso ignorato, o fuggito dai nostri personali radar. La palla ora passa a voi, e alla vostra voglia di togliere un po’ di polvere da un piccolo capitolo dell’underground spagnolo di qualche anno fa.
Spesso le ristampe sembrano operazioni fini a sé stesse, ma questo non è il caso. I Trascëndental con Nothingness uniscono due album che non annoiano mai (e non sempre accorpare due dischi in un’unica uscita funziona così bene), e si lasciano “bere” con estrema facilità.

Top Tracks: Cancer of Creation, ABT, False Answer

Summary

Xtreem Music (2014)

Tracklist:

01. Cancer of Creation
02. Dying
03. Gods (False Answer II)
04. Sorrow
05. ABT
06. Outro
07. Millennium’s End
08. Depressed
09. False Answer
10. Uncertain Future
11. Right to Die
12. The Last Day
13. Two Sides
14. Innocent

Commenta