Giunge al terzo capitolo discografico il progetto dell’olandese Jurre Timmer, conosciuto come Thurnin
Muovo i miei primi passi nell’ascolto di Thurnin proprio con il terzo album, intitolato Harmr. Non sapevo cosa aspettarmi, ma sapevo che potevo fidarmi ciecamente di Auerbach Tonträger, un’etichetta che ha sempre fatto scelte ponderate e mai scontate.
Ebbene, mi sono ritrovato immerso in un vero e proprio dipinto sonoro acustico. Musica che ha la funzione di curare l’anima e di trasportarla ovunque essa desideri. Il progetto Thurnin accompagna e stimola, attivando continuamente il nostro cervello e richiamando ricordi più o meno dolorosi. Da un certo punto di vista, non si tratta di un ascolto facile: richiede davvero una discreta attenzione. Solo quando riusciremo a canalizzarla potremo cogliere i passaggi che tornano con candida potenza, le melodie che si conficcano nella carne con disinvoltura, come brusche carezze che riaccendono ferite mai del tutto sopite.
La grazia del dolore accettato
Harmr non è semplicemente un disco: è un’esperienza fortemente emozionale. È la partenza e il momento cruciale di un cammino terapeutico, in cui ogni nota rappresenta un passo attento tra le rovine di qualcosa che è stato prima amato, poi perduto, e infine interiorizzato. Vivere la musica di Thurnin è come assaporare un’esperienza che si plasma nel tempo. È il menestrello che ci accompagna restando in disparte, completamente assorto nella sua arte.
Tuttavia, non si affoga nel dolore più cupo. L’artista olandese sceglie piuttosto di guardarlo con rispetto, di abitarlo con grazia e consapevolezza, muovendosi con passi leggeri ma capaci di lasciare un segno profondo e indelebile (descrivere nel dettaglio questi sette movimenti sarebbe forse superfluo, ma non posso non sottolineare quanto i dieci minuti di Gefera abbiano inciso a livello sensoriale).
In definitiva, Harmr è un disco che richiede silenzio, attenzione ai dettagli e – perché no – un po’ di pioggia fuori dalla finestra, a incorniciare il tutto con il suo rassicurante scroscio. È musica per chi non ha paura di ascoltare il proprio respiro, anche quando può far male.
Se siete attratti dalle sonorità folk atmosferiche e interamente strumentali, ispirate ai paesaggi naturali e agli stati d’animo più interiori, Harmr è davvero un’opera da vivere più volte, lasciandosi assorbire lentamente.
Summary
Auerbach Tonträger (2025)
Tracklist:
01. Mana
02. Gefera
03. Arcturus
04. Heortece
05. Eitr
06. Fylgja
07. Folkvangr