Tervingi – Gotensaga

Gotensaga: il debutto dei Tervingi tra pagan metal e melodie guerriere

Gotensaga rappresenta l’esordio discografico dei tedeschi Tervingi. La band sceglie di “inzupparsi” da capo a piedi nel filone pagano, dimostrandosi anche abile nel costruire strutture vagamente diversive e moderatamente “complicate”. A spiccare sul resto è – a mio parere – l’intelaiatura vocale, che vede anche la presenza di una graziosa voce femminile, capace di colorare il tutto ed elevare ulteriormente i buoni spunti messi in campo. Peccato per un lieve (ma non drammatico) calo nella parte conclusiva, dove i Tervingi non riescono a bissare qualità e idee della prima metà. Ma si tratta di dinamiche assolutamente normali quando si muovono i primi passi, e un occhio lo si chiude volentieri.

Copertina e intro si sposano bene nel ruolo di apripista. La musica dei Tervingi assume presto connotati cari tanto ai Menhir quanto agli In Extremo (ma con meno anima “folk”, più vicina in qualche modo ai Rammstein) e ai Turisas. Tuttavia, il gruppo che più mi hanno ricordato sono sicuramente i Die Apokalyptischen Reiter. Diciamo che i Nostri potrebbero essere considerati una sorta di loro “figliastri”, un po’ meno folli e quindi più inquadrati.

Tra melodia, potenza e coralità: i volti sonori di Gotensaga

Di certo, una canzone come Die Seherin è il manifesto migliore per capire quanto siano bravi nel combinare linee vocali e un riffing fluido, dove la melodia riesce a catturare senza troppo fragore. Anche la “ridondanza” di Töchter schnellen Wassers riesce a entrare sotto pelle, tra grossi riff e voci angeliche. Mentre Der Hörner Ruf mette in mostra il lato più veloce e corale della formazione, che sfrutta al meglio la lingua madre per enfatizzare ogni traccia della tracklist (da ascoltare, a tal proposito, l’easy e ben scandita Reka).

Un sound “heavy and viking” capace di imporsi e trascinare. La chitarra è sempre in primo piano, cattura subito l’attenzione, e a loro sta bene così. I Tervingi non fanno uso di eccessivi o fuorvianti orpelli: nessun espediente viene adoperato per stravolgere o modificare melodie che appaiono, in ogni caso, naturali. I cori sono perfettamente integrati, come nel caso specifico di Alewars Schmiede, e se non sei bravo, un brano così non arrivi a scriverlo.

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Summary

Source of Deluge Records (2013)

Tracklist:

01. Aufbruch zur grossen Wanderung
02. Der Goten Eid
03. Die Seherin
04. Töchter schnellen Wassers
05. Der Hörner Ruf
06. Reka
07. Der Abschied
08. Alewars Schmiede
09. Wiltrichs Recken
10. Stadt aus Asche
11. Epilog

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