Sputa – No Redemption

Breve, genuino ed intenso, giusto come dev’essere un buon prodotto etichettato ad una sola ed irremovibile voce: “hardcore/punk”.

Gli Sputa mettono le loro regole in chiaro già a partire dal monicker scelto di vestire. La loro formula sonora è diretta, secca, dirompente o quant’altro ci prometta di triturare all’istante ogni pensiero espresso durante la sua breve e cocente fruizione.

Il loro No Redemption avanza a colpi di agili ma impervie spallate, attraverso nove brevi e pungenti brani abili nel conferire un vorticoso quanto trascinante “cambio della guardia” (ogni fine-inizio canzone finirà per colpire dritto al cuore!). Insomma, la classica miccia che una volta accesa non ne vuole proprio sapere di spegnersi (almeno sino alla sua proverbiale e contundente conclusione), con buona pace di tutta l’essenzialità che l’accompagna con cieca e rispettosa devozione.

Rasoiate che fanno male, urlate con strafottenza e spirito ribelle a ridosso di un lastricato acido e crudo, posto a macerare in qualità di algido pegno da delle incazzose/furenti chitarre in perenne stato di guerriglia. L’ascolto di No Redemption vive a carico della propria spinta e della passione riposta dentro una “minestra sicura”, un prodotto proposto così bene che è destinato a trasmettere sicurezza e carattere ad ampie dosi (oltre a scaldare opportunamente il cuore).

Una prima prova quella degli Sputa che non lascia spazio a variopinti orpelli/appelli. No Redemption è così, e non si vuole di certo adattare al suo fruitore ma piuttosto convincerlo a seguirlo nel mentre che è la sua devastazione, un perfetto sfogo propagatore del detto: “patti chiari, amicizia lunga”.

Un degno compagno di scorribande questo No Redemption, un disco che con carattere, sfogo e sudore ci fa conoscere questi Sputa e il loro solido ed “intrattenente” verbo. Nove brani feroci che puntano alla nostra gola senza accennare a loschi e secondi fini, nella sua semplicità è solo un sincero patto del “prendere o lasciare”.

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